Roma, raccolta differenziata nel caos: Ama indaga sui netturbini

Roma, raccolta differenziata nel caos: Ama indaga sui netturbini
di Lorenzo De Cicco
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Mercoledì 11 Marzo 2015, 05:37 - Ultimo aggiornamento: 08:02
«I contenitori assegnati devono essere custoditi all'interno degli spazi condominiali», si legge nel volantino che l'Ama ha distribuito ai 60mila cittadini del XIV Municipio che da ottobre sperimentano la nuova raccolta differenziata porta a porta. Peccato però che i netturbini non abbiano proprio voglia di recarsi «all'interno» di questi spazi condominiali. Il motivo? «Non abbiamo la copertura assicurativa per entrare in aree private». Ama in realtà sostiene di averla attivata addirittura già dal 2012, il Municipio protesta. E intanto i rifiuti rimangono dentro le case.

LA SPERIMENTAZIONE

Andiamo con ordine: a ottobre anche nel XIV Municipio è partita la nuova raccolta dei rifiuti, insieme ad altri quartieri dei municipi III, IV, VI, VIII, IX, X, XI, XII e XIII. Il territorio di questo distretto di Roma Nord è stato diviso in due. Una parte ha continuato a usufruire dei cassonetti, un'altra invece si è ritrovata da un giorno all'altro senza bidoni per l'immondizia nelle strade, sostituiti da contenitori che l'Ama ha distribuito palazzo per palazzo.

In tutto sono 22 i quartieri del XIV dove è stato attivato il “porta a porta”: da Monte Mario alta al Santa Maria della Pietà, passando per Torresina, Ottavia, Palmarola, Selva Candida, Valle Santa, La Storta, Tragliatella e tutte le case su via Trionfale al di fuori del Raccordo anulare.

I DISAGI

I disagi però si sono visti fin da subito, perché in molti casi gli operatori ecologici non vogliono entrare all'interno dei condomini dove sono stati posizionati i bidoni, ufficialmente perché mancherebbe, sostengono, la copertura assicurativa per lavorare all'interno di edifici privati. E così i cittadini si ritrovano con i cumuli di immondizia nei cortili dei palazzi o addirittura negli androni. A meno che non spostino i sacchi e li buttino in mezzo alla strada, a ridosso dei cancelli. Contravvenendo a quanto prescritto dalla stessa azienda dei rifiuti, che prescrive di sistemare i raccoglitori «all'interno delle pertinenze condominiali individuate da Ama». Quindi dentro gli edifici, non fuori. «Noi paghiamo la tassa sui rifiuti e poi ci ritroviamo con l'immondizia dentro casa - spiega Cipriano De Filippis, presidente di un comitato di quartiere di Tragliatella - Da quando è partito il porta a porta spesso abbiamo l'ingresso invaso dai sacchetti».



IL MUNICIPIO

Dopo cinque mesi di problemi, anche l'amministrazione municipale ha deciso di fare qualcosa. E ha spedito una lettera alla direzione generale di Ama per segnalare il disservizio. «Dall'inizio della sperimentazione avviata a ottobre - si legge nella missiva dell'assessorato all'Ambiente protocollata lunedì - facciamo i conti con la ritrosia degli operatori a entrare nelle proprietà private per effettuare il servizio, benché l'accesso si autorizzato dagli amministratori di condominio e dai proprietari degli immobili, anche attraverso la sottoscrizione di un accordo scritto».

PERMESSI SCRITTI

Molti palazzi, si legge nella lettera di protesta del Municipio, «si sono dotati perfino di tastierino elettronico, il cui codice è stato consegnato alla zona Ama di competenza e hanno quindi anche sostenuto delle spese pur di agevolare il lavoro degli operatori». Le cose però non sono cambiate: «A tutt'oggi - scrive l'assessorato all'Ambiente - si verificano ancora episodi in cui gli operatori si rifiutano di espletare questo servizio, adducendo la motivazione che la copertura assicurativa che li tutela durante il turno di lavoro non comprende lo svolgimento del servizio in aree private». Una circostanza che Ama smentisce, spiegando di avere attivato tutte le coperture assicurative fin dal 2012. «Il problema va risolto in fretta - dice il consigliere Stefano Ceccotti, della Commissione municipale Ambiente - Molti cittadini, esasperati da mesi di disservizi, ormai arrivano a buttare i sacchetti irregolarmente accanto ai contenitori di vetro pur di liberarsi dall'immondizia. E così anche in strada c'è un problema decoro».