Roma, emergenza casa, addio ai residence: da gennaio alloggi di edilizia popolare

Roma, emergenza casa, addio ai residence: da gennaio alloggi di edilizia popolare
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Martedì 11 Agosto 2015, 17:41 - Ultimo aggiornamento: 16 Agosto, 18:00
«4mila euro al mese per 50mq a Pietralata. Questo era lo spreco dei residence. Che noi abbiamo interrotto». Lo scrive su twitter il sindaco di Roma Ignazio Marino che questa mattina, insieme all'assessore alla Casa, Francesca Danese, ha presentato in Campidoglio il 'Servizio di Assistenza Alloggiativa Temporaneà per le famiglie bisognose che, attraverso una gara europea, scatterà dal 1 gennaio 2016, mettendo fine al sistema dei residence.



«Superiamo (e chiudiamo) i residence - scrive il sindaco in altri tweet - Case in tutta la città a chi ne ha davvero bisogno e vera inclusione sociale. Inclusione sociale vuol dire che gli appartamenti saranno in tutta Roma, e non in residence-ghetto» e saranno destinati a «chi è in emergenza abitativa, secondo la legge e le regole».



«Dai residence ai Saat, è una giornata storica. I residence ci costavano 41 milioni di euro, ora complessivamente, con i 25 milioni della base di gara e il buono casa compreso, questa amministrazione spenderà 27 milioni di euro, con un risparmio di 13 milioni all'anno». Lo ha detto l'assessore capitolino alla Casa, Francesca Danese, presentando il nuovo servizio.



«Si comincia a lavorare non più solo sull'emergenza - ha detto Danese - ma sui dati che abbiamo rispetto al bisogno di alloggio delle persone. Si tratta di case nuove, e non più uffici diventati residence con modifiche di destinazione d'uso, con metrature pensate rispetto al nucleo familiare. Se una famiglia è piccola avrà i suoi 60 metri quadri, se il nucleo è più grande aumenterà anche la metratura».



Nel dettaglio le 1020 abitazioni destinate ad accogliere famiglie o persone non in grado di pagare un affitto (in ogni caso sotto la soglia dei 18 mila euro annui), «sono state divise in quattro lotti: 270 hanno una metratura per 1-2 componenti; 420 ospiteranno famiglie di 2-3 componenti; altre 270 per 4-5 componenti mentre 60 saranno per 5 componenti in su».



«Altra novità, la diffusione su tutta la città - ha sottolineato l'assessore capitolino alla Casa - Non assisteremo più a mega residence con 120-140 famiglie ma al massimo di 60. Le famiglie non saranno più assistite. Non ci sarà più la consegna dei pasti perché una famiglia deve poter avere la possibilità di cucinare il cibo che gradisce».



«Si va verso la chiusura dei residence - ha aggiunto Danese - Tutte le famiglie che hanno diritto, che vivevano nei residence e che sono state inserite dal Dipartimento politiche abitative, in questo momento stanno rientrando nel SAAT».



«La verifica e l'incrocio dei dati è un'altra cosa fondamentale per coniugare legalità e giustizia sociale - ha concluso - Ci siamo trovati davanti a famiglie che non avevano più nessun diritto all'assistenza alloggiativa e questo è uno schiaffo ai cittadini e alle cittadine romane che pagano le tasse».


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