Il vicepresidente della camera Giachetti alla cerimonia senza auto blu fermato dai vigili

Roberto Giachetti
di Veronica Cursi
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Venerdì 25 Aprile 2014, 13:56 - Ultimo aggiornamento: 14:43
Ha rinunciato all’auto di servizio nel nome di una politica che vuole spogliarsi dei suoi privilegi, come vuole lo spirito austero imposto dai tempi. Decidendo di girare solo con la sua moto, anche per gli eventi pi importanti. Se non fosse che questa mattina i vigili lo hanno fermato, impedendogli di passare nella zona chiusa al traffico, riservata solo al passaggio delle autorit. E dunque delle auto blu.



Protagonista di questo piccolo e curioso fuoriprogramma il vicepresidente della camera Roberto Giachetti che stamattina ha rischiato di arrivare in ritardo al Vittoriano per le celebrazioni del 25 aprile con il capo dello Stato. A raccontarlo è lui stesso su Facebook. «Questa mattina - scrive Giachetti sul suo profilo - prendo la moto per recarmi a Piazza Venezia per rappresentare la Camera dei Deputati alla celebrazione per il 25 Aprile con il Presidente della Repubblica. Arrivo a Piazza della Bocca della Verità e c'è un blocco dei vigili urbani. Mi accosto ed educatamente dico loro: buongiorno sono il vicepresidente della Camera e dovrei andare a Piazza Venezia per la cerimonia con il Presidente della Repubblica. Risposta del primo vigile: qui possono passare solo auto di servizio, lei con la moto privata no. Provo a replicare:si ma guardi io ho rinunciato all'auto di servizio giro solo ed esclusivamente con la mia moto. Insorge il secondo vigile: e ha fatto male, se vuole va a piedi qui passano solo le auto di servizio. Altro che cambia aria».







Un racconto degno di una commedia all’italiana che ha subito diviso il web. Tra chi si è schierato al fianco della polizia municipale, «stavano facendo il loro lavoro», «bravi vigili», «hanno solo rispettato le regole». E chi replica: «Con una Maserati 5000 che appesta l’aria ti avrebbero fatto passare . Magari pure con un tir, bastava che fosse blu». «Cose da pazzi, fate pace col cervello è l’unica soluzione».



Di certo fa onore a Giachetti, noto per essere un politico fuori dagli schemi, aver rinunciato all’auto di servizio, ma è anche vero che fa altrettanto onore ai vigili aver fatto rispettare le regole, indipendentemente dalla carica che si ricopre. Magari la prossima volta il vicepresidente della Camera non si dimentichi di farsi lasciare un’autorizzazione. Per continuare così a dare il buon esempio.