Marino e il giallo delle multe. Augello: «Marino ha elaborato un dossier falso»

Marino e il giallo delle multe. Augello: «Marino ha elaborato un dossier falso»
di Simone Canettieri
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Martedì 11 Novembre 2014, 11:10 - Ultimo aggiornamento: 12 Novembre, 08:18

Colpo di scena: il sindaco Marino non ha subito alcun atto di pirateria informatica sulla vicenda del pass della Ztl. Più semplicemente, come ha spiegato il senatore di Ncd Andrea Augello, «è tutta una bufala». Nessun hacker in azione, il giallo dipende dalla parola chiave inserita nel database dell'Agenzia della mobilità: se si inserisce la targa della Panda rossa e la parola Ztl non risulta la presenza nella white list dell'auto, viceversa se si digita solo la targa del primo cittadino ecco che rispunta.

«Abbiamo delle buone notizie: abbiamo ritrovato il permesso del sindaco e sappiamo chi ha elaborato il dossier falso. È il sindaco di Roma, Ignazio Marino.

Non c'è nessun hacker». «Nella sostanza - ha spiegato Augello - non c'è nessuna manipolazione, basta digitare il codice giusto e ricompare il permesso del sindaco. Sembra un film di Totò o di Alberto Sordi. Creare un grande rumore per non far vedere la mano con cui si fa il trucco. E allora: siamo di fronte a un piccolo truffatore o a Mr. Bean? In entrambi i casi non si è all'altezza di guidare questa città: si deve dimettere».

Nel tardo pomeriggio il sindaco ha convocato un vertice d'urgenza della maggioranza e in serata i capigruppo hanno ribadito la loro fiducia nel primo cittadino: «È del tutto evidente che il sindaco di Roma è bersaglio di un attacco politico a fronte di una mera dimenticanza amministrativa degli uffici competenti, nel processo di rinnovo del permesso di accesso allo ztl. I capigruppo e il coordinatore di maggioranza, respingono con forza e decisione il tentativo della destra di sminuire il nuovo corso impresso dal sindaco Marino all'insegna della trasparenza e della difesa degli interessi di Roma e dei romani».

Il colpo di scena, comunque, rimane. Augello nel corso di una conferenza stampa ha fatto vedere le due stampate, diverse nelle ricerca della parola chiave, fatte a distanza di un minuto l'una dall'altra. Ma chi è stato a fornire questa controprova al senatore di Ncd? «Una pia fonte anonima. Qualcuno si è introdotto e ci ha dato dei dati. Sono disposto a prendere un avviso di garanzia per sapere la verità».

Il capogruppo di Ncd in Campidoglio, Roberto Cantiani, ha annunciato che «giovedì verrà presentata una mozione di sfiducia elencando tutti quei traguardi che Roma in un anno e mezzo ha perso».

Il caso La denuncia del sindaco Ignazio Marino era arrivata ufficialmente approdata a piazzale Clodio: ora è sul tavolo del procuratore capo, Giuseppe Pignatone, che ha già aperto un fascicolo per accesso abusivo al sistema informatico.

Il superteste Nel frattempo, però, un superteste ascoltato dai carabinieri avrebbe categoricamente smentito la ricostruzione fornita da Marino e dal suo staff. «Prima del 12 agosto 2014 non c'era alcun permesso temporaneo per il sindaco», sarebbe la dichiarazione appena verbalizzata dai militari dell'Arma. A parlare è un dirigente dell'Agenzia della Mobilità.

E non è tutto: agli atti dell'inchiesta spunterebbero gli orari relativi a 8 contravvenzioni, elevate contro Marino tra il 25 giugno e il 25 luglio 2014. Proprio in quel periodo, la Panda rossa del sindaco risultava sguarnita del permesso per il centro. I passaggi "abusivi" dell'auto del sindaco sarebbero stati immortalati dalle telecamere, finendo così nei tabulati del Dipartimento entrate del Comune. A quanto sembra, alcuni verbali sarebbero spariti nel nulla: all'ufficio contravvenzioni sarebbero arrivate solo quattro notifiche.

E si arriva a sabato, alla denuncia di Marino: qualcuno ha confenzionato un dossier informatico contro di me perché ho pestato i piedi a qualcuno. Ricostruzione smentita da Augello con questo concetto: non esiste alcun dossier, Marino si deve dimettere.