Mafia Capitale, Odevaine: denaro a palate con i centri di accoglienza

Mafia Capitale, Odevaine: denaro a palate con i centri di accoglienza
di Silvia Barocci e Claudia Guasco
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Lunedì 8 Dicembre 2014, 06:09 - Ultimo aggiornamento: 16:54
Caffé in Costarica, pasta in Africa e Brasile, una linea d'autobus in Venezuela: attività ”esotiche” in cui investire all'estero attraverso cooperative per mascherare i guadagni illeciti provenienti della gestione dei centri di accoglienza per i rifugiati.

Luca Odevaine, componente del tavolo nazionale per l'immigrazione, non voleva seccature: «Quei soldi rimangono fuori e lì non ce l'ho le rotture di c... che ci sono qua, nel senso che se i soldi stanno qui, stanno nella società e io li prendo personalmente non succede un c...». Così Odevaine parlava con il suo collaboratore Tommaso Addeo in una delle conversazioni intercettate dai carabinieri del Ros e depositate agli atti dell'inchiesta Mafia Capitale.











IL SISTEMA

I centri di accoglienza su cui la ”cricca” di Buzzi e Carminati aveva messo le mani erano tre: San Giuliano di Puglia, Mineo e quello in costruzione a Castelnuovo di Porto. Con il commercialista Stefano Bravo, che fa da ”spallone” e garantisce il trasferimento del denaro all'estero, Odevaine fa i conti di quanto ciascun centro deve rendere: «Noi prima ragionavamo... Io ti do i mediatori tu me li paghi tot.. e io su quello ci guadagno... Invece adesso io ho detto facciamo un ragionamento: io ti do 100 persone, tu mi dai tot a persona. L'idea era di fare una media tra 80 centesimi e un euro e mezzo a persona grosso modo di margine di utile». Se li fa bene i conti in tasca, Odavaine. Al Cara di Mineo «lo possiamo fare senza procedure d'urgenza... Con loro avevamo stabilito 10mila euro al mese come, diciamo così, contributo...Anche perché - dice in una intercettazione del marzo scorso - qui c'ho assunta qualche persona... figli di dipendenti del ministero». Ma quella cifra non basta più: «Mo' abbiamo raddoppiato: ci sono 4mila persone all'interno a Mineo.. Non può essere sempre lo stesso importo e quindi siamo passati a 20mila euro. Su San Giuliano dobbiamo ancora quantificarlo, perché intanto per scaramanzia si farà i conti si quanto sarà l'utile». La ”stecca” avviene grazie al consorzio Eriches 29 di Salvatore Buzzi e in accordo economico con La Cascina, cooperativa vicina alle Acli.



LA DOPPIA GARA

Aveva le mani in pasta, Odevaine. Ma si rendeva conto dell'impossibilità di rivestire doppi incarichi. Sicché, trovandosi già a ricoprire un ruolo istituzionale per il Cara di Mineo, deve trovare una persona fidata per la Commissione di gara a San Giuliano. «C'è una dirigente della presidenza del Consiglio e insomma è anche una esperta...ha lavorato con il ministro Kyenge (ministro dell'Integrazione del governo Letta ndr) fino a pochi giorni fa... per cui vediamo di farglielo fare a lei la Presidente della Commissione». Si tratta di Patrizia Cologgi che - stando agli atti dell'inchiesta - risulta indagata in concorso con Sandro Coltellacci, della cooperativa Impegno per la promozione. Il sistema è collaudato. Odevaine, però, deve trovare una soluzione per mascherare i profitti illeciti. Pensa di farlo fatturando alle cooperative Abitus e Il percorso, a lui riconducibili, e così mascherando le mazzette - scrivono gli inquirenti nelle carte agli atti - «quale volano economico per investimenti in sud America».



CAFFE' E PASTA

«Io da tutta questa partita ci devo tirare fuori i soldi per mantenere 'sta baracca... i soldi per mantenere...tutte le altre attività fuori tra Costa Rica e Venezuela, che al momento anche quelle non rendono un cazzo.. e i soldi per campare io... perché io non ho altre fonti di reddito.. perché io in qualche modo devo dimostrare di avere un reddito», spiega Odevaine a Bravo, il commercialista che per suo conto si adopera per portare i soldi all'estero. I progetti sono tanti: «sto vedendo la questione della pasta perché c'ho dei compratori di pasta che vendono in Africa e in Brasile a pressi bassissimi, la vogliono la pasta». Per il caffe' c'è il Costarica. Ma Odevaine mira a progetti anche più ambiziosi: «ci stanno un sacco di prospettive, mo' questo amico mio mi vorrebbe dare una concessione per fare il trasporto di linea di autobus a Caracas». Tutti progetti cresciuti all'ombra di Massimo Carminati.