La denuncia viene dai giovani medici, che si sono dati appuntamento oggi in piazza Montecitorio, ma anche in altre città, dal nord al sud della penisola per il #GiovaniMediciDay. Sono specializzati o specializzandi, semplici corsisti di medicina generale, ma anche biologi fisici e sanitari uniti nel chiedere un cambiamento rispetto alle politiche sanitarie e professionali che chiedono di «cambiare il paese ma senza cambiare il paese».
È una manifestazione "nazionale" ma non "sindacale", organizzata dall'Associazione Italiana Giovani Medici (Sigm) per chiedere a governo e Parlamento lo stanziamento urgente di fondi nel Ddl di Stabilità, da «investimenti nel settore della formazione di area sanitaria, strategico per il Servizio sanitario nazionale e per la tutela della salute dei cittadini». Oltre all'emergenza del momento, al centro della mobilitazione odierna, anche la richiesta di interventi strutturali, nella direzione, spiegano di una sanità «senza sprechi e inappropriatezze», che «riconosca il merito» e «valorizzi la qualità», dichiarano i Giovani Medici. Così facendo infatti, si liberebbero «ingenti somme utili per l'investimento su conoscenza e formazione». In parallelo con la manifestazione nazionale di Montecitorio diverse le iniziative di protesta su base regionale e locale, oltre a una mobilitazione via web.
«È necessario comprendere e far comprenedere il reale valore del patrimonio naturale e della biodiversità anche per la nostra economia - osserva Napolitano - e operare di conseguenza per delineare nuove prospettive di crescita economica e di progresso civile investendo nello straordinario capitale naturale di cui dispone il nostro Paese».
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