Fori pedonali, bilancio flop:
traffico aumentato, incassi crollati
I residenti: «Si è impoverito il Centro»

Fori pedonali, bilancio flop: traffico aumentato, incassi crollati I residenti: «Si è impoverito il Centro»
di Lorenzo De Cicco
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Lunedì 19 Maggio 2014, 07:21 - Ultimo aggiornamento: 20 Maggio, 08:04
Traffico aumentato del 20%, parcheggi tagliati e mai ripristinati (nonostante le promesse), prezzi degli immobili in picchiata.



E, soprattutto, incassi crollati per la maggior parte dei commercianti di via Labicana, via Merulana e viale Manzoni. Il tutto a vantaggio di pochi bar a ridosso dei Fori imperiali, da largo Ricci a via Cavour. Dopo l’annuncio del sindaco Marino di voler estendere la zona pedonale fino a piazza Venezia se non addirittura alla Bocca della Verità, ecco il bilancio dei primi dieci mesi di semi-pedonalizzazione. Con residenti e commercianti sul piede di guerra per l’aumento di smog e disagi e un manipolo di esercenti che invece ci ha guadagnato. E che ora si sfrega le mani aspettando il nuovo stop totale che il sindaco Marino vorrebbe far partire dal 2 giugno. «Il resto del Centro già oggi si è impoverito», attaccano dal Comitato Esquilino.



AUTO NEL CAOS

Il traffico deviato dal Colosseo oggi si riversa tutto sull’Esquilino. Da via Labicana a via dello Statuto, passando per via Merulana e piazza Vittorio. «Il traffico all’Esquilino è aumentato di circa il 20% - dice il segretario Ospol Luigi Marucci - I problemi arrivano soprattutto dai bus, che creano intasamenti e un aumento dello smog». Questo mentre nella zona «interdetta» al traffico privato continuano a sfrecciare 21mila veicoli alla settimana, 219 macchine all’ora (dati Uil) mentre secondo il Comune avrebbero dovuto essere meno della metà. «E di notte - dice Federico Fiorucci, presidente del Comitato per l’Esquilino - le auto corrono senza rispettare nessun limite di velocità». Anche perché gli autovelox della municipale sono rimasti installati solo per tre settimane. A viale Manzoni poi c’è ancora quello che i residenti chiamano «il mostro di cemento», il new-jersey spartitraffico che avrebbe dovuto essere provvisorio e che, invece, è stato rimosso solo da via Labicana. Poi c’è la grana parcheggi: circa 200 sono andati persi, tra stalli tagliati e riconvertiti da spina di pesce a orizzontali, secondo i numeri del Comitato Esquilino (la metà secondo Agenzia per la mobilità). A dicembre il Comune si era impegnato a ripristinare la vecchia disposizione su via Merulana. Cinque mesi dopo, però, nessun lavoro è stato avviato. Dall’assessorato ai Trasporti anche ieri confermavano che il ripristino non è stato programmato. E intanto doppia e terza fila sono all’ordine del giorno. Tutti questi problemi che si sono ripercossi anche sul mercato immobiliare. Spiegano le agenzie della zona: l’affitto di un appartamento di 50 metri quadri è sceso da mille a 800 euro, mentre per una casa sui 60 metri quadri da 1.200 euro al mese il prezzo è calato a quota mille. Stesso discorso per gli esercizi commerciali: un negozio di 35 metri quadri prima poteva essere preso anche per 1.400 euro mentre oggi parte da un canone di 900 euro. Per alcuni ristoranti della zona gli affitti sono passati perfino da 5mila a 4mila euro. A chiedere l’abbattimento del canone sono gli stessi negozianti che in questi mesi hanno visto i propri incassi crollare fino al 40%, come rivelato da un dossier della Confcommercio. L’ultima indagine dell’organizzazione dice che il 75% dei negozianti ha subito una forte riduzione degli incassi, mentre l’83% si lamenta per il taglio dei parcheggi. Mentre si impoverivano i negozi di Monti e dell’Esquilino, una manciata di esercizi, tra largo Ricci e via Cavour, aumentava i propri incassi «anche del 30%».



LA POLEMICA

Umberto Marroni, già capogruppo democrat in Campidoglio e ora deputato, spiega: «Pedonalizzare tutto dal 2 giugno può essere affascinante, ma così è gestita male. Prima servono alternative credibili per il trasporto pubblico, di superficie e sotterraneo». Marroni suggerisce al sindaco di ascoltare i cittadini ma anche «quel mondo intellettuale che da sempre studia questo sito: la discussione deve essere più alta». Il concetto di fondo del deputato Pd è chiaro: «Gli spot non servono».
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