«Se entra in classe lei non entrano i nostri figli». Era questa la voce che circolava nei giorni scorsi tra i genitori di una scuola di Fiumicino e che hanno portato la preside a intervenire per mediare tra la psicosi da contagio da ebola di alcuni genitori e il diritto di una bambina di 3 anni di entrare in classe.
«A preoccupare tre, quattro genitori - spiega Lorella Iannarelli, preside dell'istituto comprensivo Porto Romano - era il ritorno in classe di una bambina che aveva fatto un viaggio in Uganda.
La bambina è rimasta a casa qualche giorno dal ritorno in Italia: probabilmente per cortesia da parte della famiglia o perché era stanca del viaggio. Comunque sia lunedì scorso è rientrata a scuola senza nessun problema da parte dei genitori dei suoi compagni di classe. Non ho avuto nessuna segnalazione da parte delle maestre, ciò mi induce a pensare che non ci siano state assenze ingiustificate».