Immigrati, Marino: A Roma oltre 7.400 profughi, vanno distribuiti anche ai Parioli

Immigrati, Marino: A Roma oltre 7.400 profughi, vanno distribuiti anche ai Parioli
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Giovedì 25 Settembre 2014, 17:19 - Ultimo aggiornamento: 17:32
A Roma tra rifugiati e richiedenti asilo abbiamo oltre 7.400 persone. Di queste circa 500 sono nel municipio di Corcolle. Ma abbiamo diversi quartieri che non ospitano nessuno, quindi credo si debba fare una distribuzione più equa, anche in quartieri non periferici che oggi non ospitano immigrati. Penso, ad esempio, ai Parioli». Lo ha affermato il sindaco di Roma, Ignazio Marino, intervenendo a Radio Radio sottolineando che «non si deve sommare il disagio di chi fugge dai territori di guerra al disagio di chi in città in questo momento ha meno servizi». «L'immigrazione che pesa sull'Italia è drammatica, - ha proseguito Marino - dalle tabelle del ministero dell'Interno risulta che quest'anno sono arrivate in Italia 134mila persone e si prevede che ne arriveranno a fine anno oltre 150mila. Questo è un problema che non può risolvere un sindaco. Serve un intervento a livello nazionale, non è possibile che ci sia una concentrazione solo in alcune zone della città - ha spiegato - Ho chiesto che venga ridisegnato il piano di accoglienza e ridistribuzione, che non dipende dal sindaco di Roma ma dal governo nazionale».



L'ex sindaco Gianni Alemanno attacca il successore: «I dati annunciati oggi dal sindaco Marino sul numero di immigrati rifugiati e richiedenti asilo politico presenti nella nostra città sono il frutto di una chiara volontà politica di ridimensionare e non affrontare con le dovute contromisure il più generale problema dell'immigrazione clandestina a Roma. Il fatto poi di voler scaricare da un quartiere all'altro della città i clandestini presenti nel centri di accoglienza dimostra come questa amministrazione non abbia ancora ben chiaro, nonostante anche il recente gravissimo caso di violenza a Corcolle, che il clima di tensione nelle nostre periferie nei confronti di questa realtà sta crescendo, e non basta minacciare di spostare qualche clandestino ai Parioli per risolvere il problema. Su questi temi è giunto il momento di convocare un consiglio straordinario per dire chiaramente alla città cosa la giunta Marino, al di là di qualche annuncio di facciata, ha intenzione di fare per garantire la sicurezza dei romani, anche alla luce delle recenti minacce giunte dal fondamentalismo islamico».



L'idea era suggestiva: non si trovano più posti dove alloggiare i migranti (130mila dall'inizio dell'anno)? Li possono ospitare in casa le famiglie, che riceveranno in cambio un corrispettivo in denaro, pari a 30 euro al giorno. La proposta è stata messa sul tavolo nel corso di un incontro sull'immigrazione tra il sottosegretario all'Interno, Domenico Manzione, i rappresentanti di Anci e Conferenza delle Regioni. Ed ha trovato l'adesione del sindaco di Roma, Ignazio Marino. «Insieme a Manzione - ha riferito il sindaco della Capitale - abbiamo immaginato la proposta che oltre all'affido di minori ci possa essere l'affido alle famiglie anche degli adulti, con una partecipazione economica da parte del governo di 30 euro al giorno per l'ospitalità di un migrante adulto nelle nostre città». Poco più di 30 euro al giorno è la spesa che lo Stato sostiene attualmente per l'accoglienza, vitto e alloggio di ciascun immigrato.



«Pensiamo che senza alterare il bilancio dello stato, perchè i soldi investiti per ogni migrante sono 900 euro al mese - ha aggiunto Marino - il fatto di poterli affidare a una famiglia che decide di ospitare un migrante possa creare una situazione di maggiore disponibilità all'accoglienza e all' integrazione sociale».



«Trenta euro al giorno - osserva il presidente di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale, Giorgia Meloni - sono 900 euro al mese. Il doppio di quanto prenda un pensionato minimo, tre volte quanto spetta a un invalido, e più di quanto guadagni la media dei precari italiani. E aggiungo che lo stato italiano non ti dà 30 euro al giorno per mantenere tuo figlio se è disoccupato e vive ancora in casa con te. Lo stato italiano, a te, dice che te la devi cavare da solo. La mia proposta è: gli immigrati vengano distribuiti equamente in tutti i 28 paesi Ue, e la Ue paghi l'accoglienza».
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