Test Medicina, pronti 6 mila ricorsi al Tar

Test Medicina, pronti 6 mila ricorsi al Tar
di Camilla Mozzetti
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Domenica 9 Novembre 2014, 06:09 - Ultimo aggiornamento: 10 Novembre, 10:37
Li avevano annunciati subito dopo le prove, promessi a gran voce ai piedi del ministero dell'Istruzione e ricordati ieri nella protesta di piazza dei dipendenti statali.



Gli aspiranti specializzandi in Medicina, ora, passano ai fatti. Ben 6mila i potenziali ricorsi, di cui 500 già scritti nero su bianco, contro quel grande pasticciaccio del primo concorso nazionale per l'accesso alle scuole di specializzazione. Finita nel caos per l'inversione delle 30 domande relative all'area medica e a quella dei servizi clinici, la prima prova nazionale - volta a defenestrare le baronie universitarie e salvata dopo un imbarazzante tira e molla del Miur - potrebbe lasciare dietro di sé non solo uno strascico di polemiche ma una serie infinita di azioni legali.



L'Unione degli universitari insieme alla funzione pubblica Cgil Medici, stanno organizzando un maxi-ricorso per chiedere al Tar l'ammissione in sovrannumero di tutti i candidati esclusi dalla graduatoria: ben 6.664. Intanto l'agitazione degli aspiranti specializzandi non tende a diminuire. A gran voce tornano a chiedere le dimissioni del ministro Stefania Giannini, «responsabile - dicono i medici - quanto il Cineca per lo sbaglio che ha sporcato il primo concorso nazionale».



GLI SCATTI SU INTERNET

Su internet si rincorrono foto e post che dimostrerebbero, inoltre, come le prove non siano state effettuate seguendo tutti i criteri di controllo previsti dal bando. Immagini scattate con il proprio telefonino ai computer sui quali si svolgevano le prove, con le domande dei test ben leggibili sullo schermo. Immagini che raccontano aule con commissari poco impegnati nel loro compito di verifica. La stessa graduatoria, pubblicata mercoledì in tarda serata, contempla ancora un punteggio in trentesimi quando la decisione di “neutralizzare” due domande per l'area medica e per quella dei servizi clinici avrebbe dovuto, invece, stabilire il punteggio massimo in 28/28.



Non solo. «Tramite un controllo - spiega il legale dell'Udu, Michele Bonetti - molte domande somministrare ai candidati il 28 ottobre erano già state utilizzate in prove precedenti e molte altre, invece, erano sbagliate anche nel blocco dei 10 quesiti specifici per ogni area». Dalla numero 8 per la scuola di endocrinologia concernente l'ipoglicemia, alla numero 7 per la scuola di cardiologia, che prevedeva una doppia risposta sulla terapia antiipertensiva. Da viale Trastevere la titolare del dicastero, Stefania Giannini, ripetere che «non è un episodio ineccepibilmente risolto dal punto di vista formale e sostanziale a poter mettere in discussione il concorso» e definisce i ricorsi «una costante in questo Paese».



IL MODELLO FRANCESE

Qualcosa dovrebbe iniziare a muoversi, invece, per l'ammissione al quinquennio della facoltà di Medicina: «Stiamo lavorando con il governo all'ipotesi dell'eliminazione del test d'ingresso» fa sapere la Giannini. Il modello di riferimento potrebbe tornare a essere quello francese, scartato in un primo momento, con apertura a tutti il primo anno e selezione successiva.