Primarie Campania, vince De Luca: sarà rivoluzione democratica

Primarie Campania, vince De Luca: sarà rivoluzione democratica
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Lunedì 2 Marzo 2015, 07:22 - Ultimo aggiornamento: 3 Marzo, 09:11

L'ufficialità arriverà soltanto stamattina, ma secondo le proiezioni definitive del Pd campano Vincenzo De Luca ha vinto le primarie del centrosinistra per la scelta del candidato alla presidenza della Regione. De Luca ha raccolto il 52% dei consensi davanti ad Andrea Cozzolino (Pd), fermo al 44%, e al socialista Marco Di Lello (4%).

Secondo le proiezioni fornite dall'organizzazione delle primarie, De Luca avrebbe ottenuto circa 78 mila preferenze a fronte delle 66 mila andate al suo principale sfidante, il compagno di partito Andrea Cozzolino.

Al terzo candidato in corsa, il socialista Marco Di Lello, sarebbero andati poco più di 6000 voti. De Luca si è affermato nella provincia di Salerno (con uno scarto di circa 19 mila voti su Cozzolino), e in quelle di Avellino (più 1500 voti) e Caserta (più 1200 voti). Andrea Cozzolino ha avuto la meglio a Napoli e provincia (con oltre 3000 voti di scarto su De Luca) e nella provincia di Benevento (con circa 5000 voti in più sull'ex sindaco di Salerno).

De Luca «È stata una sfida eroica, sarà una rivoluzione democratica. È stato un voto libero. Si apre una fase di unità e concretezza dei programmi. Non sarà una passeggiata, ma sono fiducioso», ha detto De Luca che ha tracciato con chiarezza le linee del suo impegno. «Si apre una fase fatta di unità, concretezza dei programmi, rapporti con il territorio, di rilancio della regione. Non sarà una passeggiata - ha aggiunto - ci sono problemi gravi da far tremare le vene ai polsi ma siamo fiduciosi». Riferendosi alle primarie ha parlato di «esperienza democratica» che «ci dà fiducia e slancio. Sono convinto che Napoli e la Campania hanno un ruolo trainante per l'Italia. Ci sono tante tragedie, ma - ha sottolineato - anche tante energie e questa giornata ci da tante speranze».

Il dato politicamente rilevante - viene sottolineato dall'entourage di De Luca - è la tenuta dell'ex sindaco di Salerno nella provincia di Napoli con l'affermazione in alcuni quartieri popolosi del capoluogo partenopeo dove Cozzolino era dato per favorito.

L'affluenza finale ai seggi si aggira intorno ai 157 mila votanti. Erano stati circa 193 mila nel 2013 per le primarie che proclamarono Matteo Renzi segretario del partito e 195 mila l'anno prima in occasione della scelta del candidato premier.

L'appello di Saviano Saranno ricordate come le primarie delle polemiche. Le ultime, quelle generate nella immediata vigilia da Roberto Saviano che ha scosso il Pd aggiungendo altro sale sulle ferite aperte. Un pugno nello stomaco, l'affondo postato dall'autore di Gomorra sul suo profilo Facebook nella tarda serata di sabato, con lo scrittore napoletano che ha invitato a disertare le urne a poche ore dal voto svoltosi oggi, dopo quattro rinvii, in oltre 600 seggi.

«Domani alle primarie del Pd in Campania - ha spiegato in un video - non andate a votare. Questo il mio consiglio». Per Saviano, i candidati (Vincenzo De Luca e Andrea Cozzolino per il Pd e Marco Di Lello, per il Psi) sono «espressione della politica del passato. Queste elezioni saranno determinate da voti di scambio». Chiare le ragioni dell'appello: «Pacchetti di voti - ha aggiunto Saviano - sono pronti ad andare all' uno o all'altro candidato in cambio di assessorati. In più saranno determinanti gli accordi con Cosentino. Sino a quando non esisteranno leggi in grado di governarle, le primarie saranno solo scorciatoie per gruppi di potere. Non legittimiamole, non andate a votare».

Le polemiche Il video-appello è stato subito rilanciato da Beppe Grillo sul suo blog. Polemica la reazione dell'inventore delle primarie Arturo Parisi: «Da Saviano mi attenderei denunce precise su fatti circostanziati e non solamente ipotetici». «Ottima affluenza, 40 mila nelle Marche e 160 mila in Campania, alle nostre primarie. È un segno importante della validità di questo strumento che qualcuno vorrebbe frettolosamente archiviare», ha sottolineato in serata Lorenzo Guerini, vice segretario del Pd.

Anomalie ai seggi Non sono mancati alcuni episodi dubbi. Il deputato del Pd Guglielmo Vaccaro (autosospesosi in settimana dal partito in disaccordo con la scelta dei vertici di far celebrare le primarie, ndr) ha postato la foto di un certificato elettorale rilasciato oggi a un elettore salernitano dagli uffici comunali per l'occasione aperti. «Mi sembra anomalo che a Salerno l'ufficio anagrafe sia aperto anche di domenica». ha twittato. Il parlamentare campano del Pd Simone Valiante ha scritto a Renzi e Cesa (Udc) segnalando «l'iperattivismo telefonico del vicesindaco di Vallo della Lucania (Salerno) dell'Udc nelle vicinanze del seggio a sostegno di De Luca».

Disagi e qualche diverbio di troppo in alcuni seggi del Salernitano, in particolare a Pontecagnano dove sono state segnalate persone vicine al centrodestra che invitavano a votare Cozzolino, in qualche caso distribuendo i 2 euro necessari a chi ne fosse sprovvisto. Singoli casi in un quadro complessivamente regolare delle operazioni di voto. Ma quanto basta per riaprire nel Pd il dibattito sulla necessità di rivedere lo strumento primarie, oggi rilanciata dal sottosegretario Luciano Pizzetti e da Alfredo D'Attorre, con la creazione di un'albo elettorale.

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