Berlusconi: «Alfano? Soffro come per un figlio». Il Cavaliere rilancia Forza Italia

Berlusconi: «Alfano? Soffro come per un figlio». Il Cavaliere rilancia Forza Italia
di Francesco Olivo
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Sabato 16 Novembre 2013, 10:32 - Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 11:58

Come si fa a stare allo stesso tavolo con chi vuole uccidere il tuo leader?. E' il passaggio più sentito (e più applaudito) del discorso di Berlusconi al Consiglio Nazionale del Pdl.

Il plebiscito. Più di un'ora e mezza di discorso per interrompere il quale è è dovuto intervenire il medico personale Zangrillo che ha intimato di bere un bicchiere d'acqua a un Cavaliere stremato. Poi è il momento del voto, una pura formalità: il 100 per cento della platea vota il documento di Silvio. Dopo essersi a lungo

trattenuto a pranzo con i membri del Consiglio nazionale, Silvio Berlusconi ha lasciato il palazzo dei Congressi dell'Eur insieme alla fidanzata Francesca Pascale.

Come un figlio. All'uscita il Cavaliere è stato salutato dai giovani del partito e da un gruppetto di militanti che lo

ha acclamato e che lui si è fermato a salutare. A quel punto un'allusione ad Alfano: «A volte ci sono persone su cui metteresti la mano sul fuoco...». Per il suo ex delfino durante il discorso nemmeno una citazione, ma poi si lascia andare a una piccola confessione: «Per Alfano sto male come per un figlio».

Ecco una sintesi del discorso del Cavaliere.

La scissione. Poi parlando della scissione si commuove, subito applaudito dai suoi sostenitori. Al palazzo dei Congressi, il Cavaliere spiega ai delegati: «Il nome della coalizione resterà Pdl. Le divisioni sono dovute a distanze personali». Poi un passaggio sull'esecutivo: «Non siamo in grado di far cadere il governo, perché i senatori M5S non vogliono perdere lo stipendio».

L'attacco ad Alfano, anche se il vicepremier non viene mai nominato: «Potevi chiamare il nuovo partito Cugini d'Italia, Nuovo Centrodestra non è un grande nome». Però ci si ferma all'ironia: «Perché con il Nuovo centrodestra non dobbiamo scavare un solco che poi sarà difficile da rimuovere. Questo gruppo, anche se adesso apparirà come un sostegno alla sinistra, al Pd, dovrà poi necessariamente far parte della coalizione dei moderati, dobbiamo comportarci con loro come con Lega e Fdi». Dalla platea però arrivano grida di disprezzo: «Traditori! Vigliacchi!».

Il dolore personale: «Ho appreso con dolore ad un certo punto che veniva annunciata la nascita di un nuovo centrodestra. Stanotte vi confesso che non ci ho dormito».

Sulla legge di stabilità: «Non porterà alcun tipo di risultato. L'austerità voluta dalla Germania è priva di buonsenso e premia soltanto loro. A Merkel e Sarkozy davo fastidio io, l'unico che aveva l'esperienza e la voglia di dire no alle loro imposizioni. Monti si è inginocchiato alla Germania».

Sulla legge elettorale: «Bisogna cambiarla per fare le riforme, anche se questa legge che ha un brutto nome non è male».

Sulla magistratura: «Abbiamo una magistratura che, unica nei Paesi civili, è incontrollabile, irresponsabile e se sbaglia fruisce di un'assoluta impunità. I giudici - sottolinea tra l'altro - si giudicano tra di loro in virtù di un privilegio medievale che dà alla magistratura la possibilità di giudicarsi tra i componenti della stessa casta». «La magistratura è un ordine dello Stato, una casta di impiegati dello Stato che hanno vinto un concorso, è circondata da un'aureola di sacralità che è meritata quando i giudici sono imparziali, ma Magistratura democratica si è trasformata in un potere, anzi in un contropotere dello Stato, non c'è la possibilità che il governo possa approvare qualcosa si cui l'Anm è contraria».

Gli altri falchi. Al suo arrivo Daniela Santanchè dice: «I ministri del Pdl hanno detto che il governo deve andare avanti fino al 2015 a prescindere, io quel prescindere lo tolgo». Mentre un ex ministro, Altiero Matteoli analizza: «Per fortuna è una scissione di vertice, le notizie che arrivano dal territorio sono molto rassicuranti, il popolo del Pdl è a stragrande maggioranza legato a Silvio Berlusconi e questo lo si vedrà plasticamente nei prossimi giorni».

Spunta anche Iva Zanicchi («né falco, né colomba: sono un'aquila»): «Sto con Silvio fino alla morte».

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