Nozze gay, è scontro nel governo. Alfano: annulleremo le trascrizioni

Nozze gay, è scontro nel governo. Alfano: annulleremo le trascrizioni
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Martedì 7 Ottobre 2014, 12:27 - Ultimo aggiornamento: 8 Ottobre, 00:44

​Una circolare ai prefetti perché rivolgano «un invito formale al ritiro e alla cancellazione» delle trascrizioni di nozze gay contratte all'estero, «avvertendo che in caso di inerzia si procederà al successivo annullamento d'ufficio degli atti che sono stati illegittimamente adottati». Lo ha annunciato il ministro dell'interno Angelino Alfano sollevando prevedibili polemiche.

No ai matrimoni gay «Il punto - ha premesso il ministro intervenendo a Rtl 105.5 - è uno: a ogni evidenza le direttive che sono state date con provvedimenti dei sindaci, che prescrivono agli ufficiali di stato civile di provvedere alla trascrizione dei matrimoni celebrati all'estero tra persone dello stesso sesso non sono conformi alle leggi italiane. In Italia non è possibile che ci si sposi tra persone dello stesso sesso, quindi se ci si sposa tra persone dello stesso sesso, quei matrimoni non possono essere trascritti nei registri dello stato civile italiano, per il semplice motivo che non è consentito dalla legge».

La circolare «Anzi - ha aggiunto - ne approfitto per annunciare che io proprio questa mattina firmerò una circolare che invierò ai prefetti della Repubblica italiana e con la quale dirò esattamente quello che ho detto a voi.

Dove risultino adottate queste direttive sindacali in materia di trascrizione delle unioni tra persone dello stesso sesso contratte all'estero e che vogliono essere registrate in Italia, dirò ai Prefetti che si dovranno rivolgere ai sindaci rivolgendo loro un invito formale al ritiro di queste disposizioni ed alla cancellazione, ove effettuate, delle trascrizioni, avvertendo anche che in caso di inerzia si procederà al successivo annullamento d'ufficio degli atti che sono stati illegittimamente adottati».

Sindaci in rivolta Da nord a sud, è rivolta dei sindaci che hanno deciso di trascrivere i matrimoni tra persone dello stesso sesso. Ecco alcuni tra i principali comuni che hanno già trascritto un matrimonio omosex o che si sono politicamente impegnate a farlo. Udine: da qualche giorno ha trascritto il primo matrimonio tra due donne, un'italiana e una sudafricana, residenti in Belgio. Il primo cittadino, Furio Honsell, in seguito alla decisione di oggi, ha ribadito che «una questione come questa non va risolta con circolari burocratiche, ma deve essere portata in parlamento o davanti alla Corte costituzionale». Milano: il Consiglio comunale ha dato ieri il via libera, al sindaco Giuliano Pisapia, a trovare le modalità per la trascrizione dei matrimoni gay contratti all'estero. La scelta di Alfano non è stata digerita dagli eletti del centrosinistra che su Facebook hanno dimostrato dissenso.

Bologna: dal 15 settembre si possono trascrivere le nozze tra gay, nonostante la curia locale si sia detta fortemente contraria, paragonando l'azione a una propaganda politica. Oggi il sindaco, Virginio Merola, ha risposto al ministro Alfano con un secco «io non obbedisco». Reggio Emilia: il consiglio comunale ha approvato il 9 settembre la mozione presentata a favore del riconoscimento dei matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all'estero. Nel maggio 2013, l'allora sindaco Graziano Delrio si era detto contrario affermando che: «I diritti individuali vanno tutelati per tutte le coppie. Ma il matrimonio nel nostro ordinamento è un'unione tra sessi diversi».

Firenze: il capoluogo toscano nel 1998 è stata una delle prima città italiane a dotarsi di un registro delle unioni civili e dal primo ottobre il consiglio comunale ha dato il via libera per la trascrizione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso, contratti all'estero. Grosseto: una sentenza il Tribunale ha ordinato nell'aprile 2014 al sindaco Emilio Bonifazi, di trascrivere le nozze tra due uomini, sposati a New York. A criticare la decisione del tribunale, il vescovo della città che ha il «timore che sia un altro tassello che contribuisce al senso di sfiducia nelle istituzioni portanti della nostra società». Empoli: il sindaco Brenda Bernini il 15 settembre ha dato l'ok alla trascrizione, a patto che almeno uno dei due coniugi sia cittadino residente del comune. Il prefetto di Firenze, Luigi Varratta, ha però invitato il primo cittadino empolese a non trascrivere le nozze. Fano: il comune marchigiano ha trascritto il primo matrimonio tra gay il 30 maggio scorso. Il sindaco, Stefano Aguzzi, si è assunto tutte le responsabilità del gesto, «anche nei confronti del dissenso interno alla maggioranza».

Roma: il sindaco, Ignazio Marino, qualche settimana fa ha dato il suo assenso alla proposta di trascrivere le nozze tra gay, dicendo che «chi è contrario appartiene al secolo scorso». Critiche sono state fatte dall'ex sindaco della capitale, Gianni Alemanno, il quale ha ribadito che «il sindaco Marino non può sostituirsi al Parlamento». Il vicesindaco, Luigi Nieri, in seguito alla decisione di Alfano ha detto: «È una cosa aberrante, oltre che una scelta lesiva dell'autonomia dei sindaci a riguardo». Napoli: Il Comune ha deciso che «ricorrerà nelle sedi giudiziarie competenti» contro la decisione del ministro dell'Interno. Il sindaco sospeso De Magistris crede «che sia un fatto negativo, in contrasto con la Costituzione repubblicana e le libertà civili in essa sancite». La città partenopea da luglio ha dato il via libera alle trascrizioni.

Orfini: introdurre le nozze gay anche in Italia. «Caro Angelino Alfano, invece di annullare le trascrizioni dei matrimoni gay preoccupiamoci di renderli possibili anche in Italia», ha scritto su Twitter Matteo Orfini, presidente del Partito democratico.

Vendola «Evidentemente nel governo delle larghe intese a Renzi spetta la parte degli annunci, mentre chi detta legge sui diritti sociali è il diversamente berlusconiano», attacca Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà. L'Italia per fortuna è più avanti dell'ottusità dei suoi governanti. Sono certo che nessun sindaco, nessun consiglio comunale abbasserà la testa. Rimane solo un'amarezza -conclude Vendola - che c'entrate voi, amici del Pd con questa destra medievale? Che ci state a fare al governo con loro?».

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