De Luca indagato: «Mastursi ha sbagliato. Manna uno dei mille che si propongono»

De Luca indagato: «Mastursi ha sbagliato. Manna uno dei mille che si propongono»
di Silvia Barocci e Sara Menafra
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Sabato 21 Novembre 2015, 11:17 - Ultimo aggiornamento: 13 Novembre, 09:20

NAPOLI - Dopo il terremoto giudiziario che lo ha colpito nelle scorse ore, il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, è stato intervistato dalla redazione del Mattino.

1) La versione dei fatti. Lei ha sostenuto che le dimissioni di Mastursi dipendevano dalla necessità di non avere due incarichi e non ha detto che c'era un'inchiesta. Perché?

"Io sono assolutamente tranquillo.

Preciso che non ho confezionato nessuna verisione ma ho solo dato notizia delle dimissioni del mio collaboratore. Già da tempo parlavamo della difficoltà di fargli mantenere il doppio incarico. Ma non ho detto niente. Ho chiesto al mio avvocato di essere ascoltato il 29 ottobre per chiarire che non so niente di niente. E ho mantenuto un atteggiamento di riserbo. Non apro il dibattito su una vicenda che è in corso. La magistratura vada avanti senza guardare in faccia a nessuno".

2) Il giorno dopo si parla di un'inchiesta perché c'è stato un blitz nella sede della Regione. Anche a quel punto lei continua a sostenere la tesi davanti a giornalisti e consiglieri. Non ritiene che questo atteggiamento non risponda a ciò che i giornalisti si aspettano?

"Il fatto non esiste. Ancora oggi non so di cosa si stia parlando. Sappiamo da voi che c'è un certo Manna che chiedeva incarichi alla mia segreteria. In un'amministrazione come la nostra c'è un'invasione di persone che si propongono. E' una valanga. Cento, mille persone. Qualcuno voleva presentarsi e fare millantato credito. Non voglio andare una virgola oltre questo".

3) Con Mastursi è avvenuto un chiarimento?

"Quando mi informò del sequestro del cellulare, lui mi rispose che si trattava di una cosa insignificante. Mastursi sapeva prima della sentenza? Credo che stiamo arrivando all'assurdo. Quello che ha saputo non lo so, al massimo avrà saputo dagli avvocati che sanno un po' prima quello che succede. Stanno costruendo una montagna... Ad ogni modo, chi sbaglia con me è colpevole non una ma tre volte. Nessuno mi ha mai parlato del signor Manna. I chiarimenti li dovrò dare ai magistrati. Non ho avuto nessuna segnalazione da parte di Mastursi. Le sue dimissioni? Una sua scelta e un atto di sua sensibilità. Il suo comportamento però è stato sbagliato. Ha sbagliato. E infatti non c'è più".

4) Chi è Mastursi? Qual era il suo ruolo?

"Cito Montale: "Non chiederci la parola...". Non è Winston Churchill, né Cavour. E' una persona che fa il suo lavoro come tante. A volte bene, a volte male".

5) Che idea si è fatta della vicenda?

"Nel mio ruolo c'è un'invasione di richieste. Se ti chiudi, manchi di rispetto ai cittadini. Se ricevi, ti esponi a un rischio. La mia lettura è questa: fra le centinaia di richieste di colloqui ci sarà stata anche quella di Manna. Da lì in poi non so assolutamente niente".

6) La Sanità è un tema su cui lei ha posto attenzione. Ha chiesto pulizia ed efficienza, pensiamo alla chiusura dell'Arsan. Aveva sentore che in quest'ambito potessero esserci elementi di pressione?

"La sanità in Campana è stato il campo di aggregazione di clientela politica più vasto. E lì ho fatto pulizia. Ho commissariato decine di strutture e riaperto l'albo dei direttori generali. Voglio avere in Campania il meglio delle professionalità e managerialità presenti in Italia. L'istruttoria l'ho delegata ad altri, negli uffici generali. Io ho visto per la prima volta in conferenza stampa le persone che abbiamo nominato. La linea della trasparenza è una caratteristica fondamentale della nostra attività. Siamo in una posizione di sfida e non sotto attacco, come Regione Campania. Chi pensa di fare un assedio riceverà secchiate di olio bollente.

Come regione abbiamo fatto molto: un protocollo d'intesa con Cantone, il progetto regione casa di vetro sul sito, da 43 partecipate siamo passati a 6; abbiamo tolto l'Arsan, abbiamo bloccato le gare per la Soresa, ci siamo occupati dei conti con debiti fuori bilancio in Sanità e Trasporti; abbiamo operato la sburocratizzazione dell'apparato regionale; ogni atto amministrativo non dovrà andare oltre i 3 mesi. la Campania non è stata mai così forte".

7) Cosa dirà ai magistrati?

"Ai magistrati dirò che non so niente di niente e chiederò se c'è qualcuno che ha fatto millantato credito e ha danneggiato la Regione. La vicenda non fa credere niente. I miei collaboratori godono della mia fiducia. Ma sanno qual è la regola. Non faccio l'analisi del sangue più di tanto. Renzi? Era all'estero, non l'ho sentito. Se ho avuto un atteggiamento attendista o mi sarei aspettato sostegno dal Pd? Non sono adottato da nessuno, sono autonomo".

8) Nel suo partito c'è una questione morale da affrontare?

"No, quando mai? Non c'è nessuna superiorità morale genetica. Il Pd è un organismo della società nazionale e ne condivide tutti gli aspetti".

9) Lei ha sempre dato un'immagine diversa rispetto ai suoi predecessori e alle vecchie abitudini in Regione. Crede che ci sia stato un complotto nei suoi confronti?

"Io non credo in nessun complotto e in nessuna trappola. E ho il massimo rispetto per tutte le persone coinvolte nella vicenda. So che la mia presenza è ruvida nei confronti di chi fa finta di scontrarsi e poi ha rapporti trasversali. La mia presenza è innovativa e di rottura. La fatica per reggere questa sfida è immane. Persino dal punto di vista fisico. Ma se non riusciamo a realizzare questo cambiamento per il lavoro e per la gente, nulla ha senso. Perciò io sono tranquillo e su un altro piano. Le trappole? Ti devi stare attento e guardarti le spalle. E' connoesso ai rischi della mia scelta di cambiamento".

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