Wall Street si ferma per oltre tre ore per un guasto tecnico: in tilt anche WSJ e voli United

Wall Street si ferma per oltre tre ore per un guasto tecnico: in tilt anche WSJ e voli United
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Mercoledì 8 Luglio 2015, 18:24 - Ultimo aggiornamento: 9 Luglio, 08:28

Il Nyse si ferma per tre ore e mezzo. E gli Stati Uniti temono un cyberattacco al cuore del loro capitalismo: Wall Street. Ma - almeno secondo le ricostruzioni iniziali - sembra solo un problema tecnico a causare lo stop degli scambi.

Un black out che sarebbe legato a un aggiornamento del software, che aveva causato problemi già prima dell'apertura. E che si verifica nello stesso giorno in cui 3.500 voli di United Continental restano a terra per un problema alla rete di computer della compagnia aerea, e in cui il sito del Wall Street Journal non è disponibile per almeno un'ora.

Un mix di eventi che fa temere il peggio, e che invece sembra solo una coincidenza sfortunata.

Il problema in casa United Continental è legato a un router che ha limitato la connettività, lasciando a terra gli aerei. Per Ual si tratta del secondo stop in due mesi per problemi tecnici. Non chiaro ancora cosa è accaduto al Wall Street Journal.

È però il Nyse e il suo stop a far temere il peggio: la sospensione riguarda tutti i titoli scambiati sul listino, che hanno un valore complessivo di 28.000 miliardi di dollari, una cifra che fa sembrare risibile i poco più di 249 miliardi di dollari di valore nominale del pil della Grecia, paese che sta facendo tremare i mercati globali. Il listino riparte quando manca meno di un'ora alla chiusura, e archivia la seduta in calo, appesantita dai timori di una bolla in Cina più che dallo stop.

«Il problema tecnico è stato risolto» afferma il Nyse, che - con il suo presidente - parla di una «brutta giornata». La decisione di sospendere gli scambi ha fatto temere il peggio, perchè a fermarsi è stato il 'Big Board', il simbolo del capitalismo americano, i cui 220 anni di indipendenza sono stati ceduti nel 2013, con l'acquisizione da parte di IntercontinentalExchage per 8,2 miliardi di dollari.

La Sec, il Tesoro e l'Fbi scendono subito in campo, preoccupati per le ripercussioni del blocco, iniziato alle ore 11.32 americane. Il presidente americano, Barack Obama, viene informato. Il Nyse rassicura rapidamente sul fatto che si è trattato di un problema tecnico. Poi è la volta dell'Fbi, al quale viene detto che non c'è bisogno di aiuto proprio perchè non si tratta di un cyberattacco.

A cercare di rassicurare e stemperare la paura è anche il segretario alla Sicurezza Nazionale, Jeh Johnson: «I problemi al Nyse e a United non sono legati» afferma, aggiungendo che le difficoltà sperimentate dal Nyse non sono il risultato di un'azione dolosa. Poi arriva la parola ufficiale della Casa Bianca: pur mantenendo alta la guardia, quanto accaduto al Nyse non è un cyberattacco.

Ma lo stop del Nyse è destinato a far discutere. L'eccessiva dipendenza dalla tecnologia rende - secondo alcuni osservatori - il sistema finanziario americano vulnerabile. L'incidente odierno è anche particolarmente grave: non è il flash crash del 2010 e neanche lo stop del Nasdaq per alcune ore nel 2013.

Il problema è del Nyse, la maggiore piazza finanziaria al mondo e simbolo di Wall Street, con il suo prestigioso indirizzo 11 Wall Street in quello che è stato decretato un edificio storico. Il suono della campanella sul floor di Wall Street è trasmesso quotidianamente in diretta mondiale ed è l'evento più seguito al mondo.

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