Gli uffici di marketing territoriale hanno fatto due conti e hanno concluso che conviene avvicinarsi linguisticamente ai visitatori, quelli cinesi spendono ogni anno in Gran Bretagna 500 milioni di sterline. Visit Britain ha l’ambizione di doppiare questi numeri da qui al 2020, ecco perché hanno deciso di pianificare “GREAT Name for GREAT Britain”, una campagna di comunicazione ad hoc per i social e il web che utilizza la lingua dei visitatori e le loro espressioni idiomatiche, con divertenti suggestioni pop. L’intento è di far parlare monumenti e attrazioni in cinese. Il risultato è un incontro di culture bizzarro e affascinante, una guida turistica innovativa e, sperano, remunerativa.
Un gioco creativo? Non solo, la campagna si fa promotrice di una più ampia strategia di politiche turistiche. Sul sito Visit Britain si sottolinea anche la straordinaria velocità con cui è possibile avere un visto per entrare: il 96% delle richieste sono esaudite in meno di sette giorni.
Ecco alcuni esempi di nomi riconvertiti e riportati sul sito:
Savile Row, la famosa via del centro di Londra a Mayfair diventa Gao Fu Shuai Zhi Lu, la strada dei ricchi, con un esplicito riferimento al popolare “meme” cinese dell’uomo facoltoso. Il mostro di Loch Ness è Ni Si Hu An Ying, l’ombra di Loch Ness. Il muro di Adriano è Yong Heng Zhi Ji, il muro dell’eternità.
E il Colosseo cosa diventerebbe?