Italiana uccisa Brasile, ultima chiamata Skype con amico: «C'era uomo accanto a lei»

Italiana uccisa Brasile, ultima chiamata Skype con amico: «C'era uomo accanto a lei»
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Domenica 4 Gennaio 2015, 17:48 - Ultimo aggiornamento: 6 Gennaio, 19:03

«Abbiamo avuto una videochiamata su Skype di circa trenta minuti con Gaia poco prima che lei fosse uccisa». Chi parla è Marino Longo di Lugagnano (Piacenza), amico di Gaia Molinari, che dal giorno dell'uccisione della 29enne volontaria, il giorno di Natale a Jericoacoara, a 300 km da Fortaleza in Brasile - non riesce a darsi pace e si è improvvisato 'detectivè effettuando anche una serie di ricerche su internet.

«Le avevo raccomandato di stare molto attenta - spiega al quotidiano Liberta» - perchè nella regione del Cearà, dove si trova Jericoacoara, in pochi giorni vi sono stati 55 omicidi.

Mentre io e mia moglie le parlavamo sentivo che c'era qualcuno accanto a lei, la voce di un uomo che parlava in portoghese, ma non siamo riusciti a vedere quell'uomo».

«Con la videochiamata voleva vedere i nostri due gemellini, a cui era molto affezionata - prosegue l'amico - Noi l'abbiamo sentita il 24 dicembre, alle 18 ora italiana.

Poco dopo lei è uscita dalla 'pousadà ed è stata assassinata. In quella zona molte delle persone uccise vengono colpite alla testa per rendere più difficile il riconoscimento della vittima e più complicate le indagini».

Il piacentino spiega anche che Mirian Franca Da Melo, l'amica brasiliana 31enne con cui Gaia aveva fatto il viaggio da Fortaleza per trascorrere qualche giorno di vacanza, e che ora è in stato di arresto perchè ritenuta coinvolta nell'omicidio, «aveva pubblicato diversi annunci nel 2014 su un sito internet di viaggi, con i quali cercava compagni o compagne di viaggio per un soggiorno tutto spesato da lei a Jericoacoara. Questo ci lascia pensare che il suo interesse nel cercare compagni di viaggio non fosse casuale, ma interessato a qualcosa».

Il consolato italiano di Recife ha recuperato gli effetti personali di Gaia Molinari, la 29enne piacentina uccisa in Brasile, eccetto computer, cellulare e un'agenda, rimasti nelle mani della polizia per accertamenti necessari alle indagini. Si tratta - riferisce il quotidiano Liberta - di valigia, indumenti, trucchi e scarpe, che saranno restituiti alla famiglia. Recuperato anche il passaporto di Gaia, che servirà per completare il certificato di morte della giovane, il cui corpo si trova a Fortaleza in attesa del rientro in Italia.

«L'assassino potrà essere nero, bianco, giallo, ricco o povero, lo prenderemo in ogni modo», ha detto ai giornalisti brasiliani un portavoce della polizia civile della regione di Cearà, dove si trova Jericoacoara, la città dove è stata assassinata Gaia Molinari. Si tratta di una risposta indiretta alle accuse dei familiari di Miriam Franca de Melo, la farmacista 31enne, amica della ragazza emiliana, arrestata perchè sospettata di essere coinvolta nel delitto: «è innocente - aveva detto la madre - è stata arrestata solo perchè nera e povera».

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