Germania, bombe molotov lanciate contro sinagoga: arrestato palestinese

Germania, bombe molotov lanciate contro sinagoga: arrestato palestinese
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Martedì 29 Luglio 2014, 21:25 - Ultimo aggiornamento: 30 Luglio, 09:14

La guerra che infiamma il medioriente e uccide a Gaza innesca micce anche in Germania: la notte scorsa, diverse molotov sono state lanciate contro l'ingresso della sinagoga di Wuppertal, nel Nordreno-Vestfalia. Nessuno è rimasto ferito, e non ci sono stati danni al tempio religioso. Un giovane di 18 anni, che ha detto di essere palestinese, è stato arrestato, col sospetto di aver partecipato all'azione con altri due uomini riusciti a fuggire.

Lo sconcerto, il giorno dopo, è forte, nella comunità ebraica: il presidente del consiglio centrale degli ebrei in Germania, Dieter Graumann, si è detto «senza parole».

Mentre la numero uno della comunità di Monaco, Charlotte Knobloch, ha lanciato un appello allarmato: «gli ebrei non si facciano individuare come ebrei, perchè rischiano in questo momento di essere vittime di attentati».

Non è la prima volta che gli eventi della Striscia di Gaza hanno forti ripercussioni sul suolo tedesco, dove il governo si è sempre schierato a favore della sicurezza di Israele, come parte dell'assunzione di responsabilità per l'olocausto nazista: una «ragione di Stato» per la Germania nelle parole di Angela Merkel, che comunque propende per una soluzione a due stati in medioriente. La Frankfurter Allgemeine Zeitung riporta, ad esempio, delle minacce ricevute dal rabbino di Francoforte: telefonate minatorie di un sedicente «palestinese che vive con la sua famiglia a Gaza». E «non si tratta di un fenomeno nuovo», secondo gli inquirenti. «La notizia sull'attacco alla sinagoga ci lascia tutti senza parole», ha detto Graumann. Ci sono state diverse minacce a istituzioni ebraiche, ha continuato parlando al Rheinische Post, secondo un'anticipazione, e la situazione va monitorata «con grande attenzione».

Toni anche più gravi nell'appello della Knobloch in un'intervista in uscita domani con il giornale Koelner Stadt Anzeiger: «Quello che viviamo al momento è il tempo più preoccupante e minaccioso dal 1945. Da noi i telefoni non tacciono. Ci troviamo a confronto con offese e parole di odio - ha denunciato - Che gli ebrei nel nostro paese vengano di nuovo offesi e attaccati, non dovremmo accettarlo mai. E quando le sinagoghe bruciano è il tempo di chiedere a chi ne ha la responsabilità: che dobbiamo fare per proteggere i concittadini ebrei?». Secondo la Knobloch, che è ex presidente del consiglio centrale «la campagna diffamatoria nei confronti degli ebrei ha raggiunto un nuovo livello di intensità nel nostro Paese. Sono molto preoccupata - ha concluso - perchè non vedo arrivare nulla dalla società, non sento il grido: Ora basta!».

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