Romeni uccisi e trovati nel bagagliaio
confessa l'assassino

L'auto nella quale sono stati trovati i romeni uccisi
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Giovedì 3 Ottobre 2013, 12:31 - Ultimo aggiornamento: 4 Ottobre, 13:57
Ha confessato di essere l'autore del duplice omicidio in cui sono rimasti uccisi ieri due romeni, un uomo e una donna, trovati nel bagagliaio di un'automobile a Reggio Calabria. L'uomo fermato dalla squadra mobile si chiama Gianrocco Foti, 38 anni. Nel corso dell'interrogatorio Foti ha raccontato di aver sparato dopo aver subito un'aggressione da parte delle due vittime e di altre persone. Anche se il suo racconto sarebbe tutto da verificare.



Joan Lacatus, di 28 anni, e Jonela Hololea, di 35, erano stati uccisi con alcuni colpi di pistola. I loro cadaveri erano stati poi lasciati nel vano portabagagli dell'Alfa Romeo 146 di proprietà di Lacatus e che gli assassini avevano tentato invano di fare sparire in mare. La Squadra mobile di Reggio Calabria, diretta da Gennaro Semeraro, ha identificato il presunto responsabile del duplice omicidio a conclusione di indagini che si sono protratte per tutta la giornata di ieri e che si sono concretizzate la scorsa notte con l'esecuzione del fermo emesso dalla Procura della Repubblica.

Le indagini sono state coordinate dal Procuratore della Repubblica, Federico Cafiero De Raho.



Il movente Una storia d'amore finita male con una prostituta e un prestito di 25 mila euro concesso alla donna e che Gianrocco Foti voleva gli venisse restituito. Sarebbe questo il movente del duplice omicidio dei due romeni uccisi a Reggio Calabria. Foti si era innamorato di una prostituta romena alla quale aveva prestato il denaro. Quando tra l'uomo e la romena si è interrotta la relazione Foti ha chiesto la restituzione del denaro.



Nell'ambito della richiesta di restituzione del denaro sarebbero entrati in gioco Lacatus e Hololea i quali avrebbero svolto il ruolo di mediatori tra Foti e la

prostituta. La sera dell'omicidio i due romeni uccisi hanno dato appuntamento a Foti in una baracca nella zona del molo per la restituzione dei 25 mila euro che l'uomo aveva prestato alla prostituta. Nel corso dell'incontro, però, ci sarebbe stata una discussione durante la quale Foti ha sparato ed ucciso Joan Lacatus e Jonela Hololea.



Successivamente avrebbe sistemato i due cadaveri nel bagagliaio dell'automobile di Lacatus ed avrebbe raggiunto il molo di San Gregorio dove ha tentato di far scivolare in mare il mezzo. L'Alfa Romeno 156, però, si è fermata a causa di un muretto basso che Foti non avrebbe visto. L'uomo, successivamente, ha preso un palo di ferro e, utilizzandolo come leva, ha tentato di spingere l'automobile in mare. Quando però si è reso conto che la vettura era bloccata è fuggito.



Le indagini. Gli agenti della squadra mobile di Reggio Calabria hanno sequestrato una pistola calibro 9 utilizzata per compiere il duplice omicidio. I bossoli trovati nell'automobile di Joan Lacatus sono compatibili con la pistola calibro 9 sequestrata nell'abitazione di Gianrocco Foti. È stato proprio l'esito della comparazione tra i bossoli e la pistola uno degli elementi alla base del provvedimento di

fermo emesso dalla Procura di Reggio Calabria nei confronti di Foti. Gli agenti della squadra mobile hanno da subito imboccato la pista investigativa che ha portato all'individuazione di Foti. Sul luogo del delitto, inoltre, sono stati trovati altri elementi che hanno consentito di ricostruire la dinamica

dell'accaduto.
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