Lotta alla pedofilia, campagna itinerante della polizia, si insegna ai giovani come difendersi

Genova, l'iniziativa Una vita da social
di Valentina Errante
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Domenica 6 Aprile 2014, 14:28 - Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 23:37
All’iniziativa hanno aderito anche Facebook, Google e Youtube. E’ l’ultima campagna della polizia di Stato che ha messo in campo un progetto itinerante dedicato a giovani e giovanissimi per far conoscere i rischi del web, senza demonizzarlo. Istruzioni per sfuggire alle trappole, inclusa la pedofilia, che proprio dalla rete potrebbero nascere. Sono quaranta le province raggiunte da un truck destinato a ricevere oltre centomila studenti grazie alla collaborazione del ministero dell’Istruzione e delle aziende che forniscono servizi e strumenti di navigazione.



IL PROGETTO

Dagli incontri “al buio”, al rischio di truffe, dal cyber bullismo agli acquisti illegali. Il progetto della polizia postale gira l’Italia su un camion, da Genova a Palermo, per spiegare ai ragazzi dell’era digitale come trarre dal web solo le opportunità che offre. C’è un piccolo opuscolo, con poche e semplici regole da seguire, ma soprattutto, c’è l’adesione alla campagna dei colossi della rete Facebook, Fastweb, Google, 3, Libero, Microsoft, Poste italiane, Telecom Italia, Norton by Symantec, Skuola.net, Vodafone, Virgilio, Wind e Youtube, Cisco. La polizia ha anche creato una pagina facebook, per chiedere consigli o fornire spunti ”www.facebook.com/una vitadasocial”. Testimonial, nella campagna, che si concluderà a Milano a metà maggio, sono Fiorello, Amadeus, Maurizio Battista, Leonardo Pieraccioni, Fabio Fazio, l'attore Roberto Farnesi, Vittorio Brumotti di Striscia la notizia, Luca e Paolo - ex Iene, Arisa, Noemi, Francesco Renga, Rocco Hunt.







I RISCHI

«Un concetto sul quale vogliamo far riflettere - spiegano gli esperti - è che a differenza degli scherzi di un tempo, quello su internet è destinato a rimanere per sempre. Una foto, un insulto, un video postato sulla rete può sfuggire al controllo di chi lo ha messo per diventare proprietà di tutti senza che, spesso, possa farsi nulla per eliminarlo definitivamente».
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