Papa Francesco nel videomessaggio a 'L'Expo delle Idee': «No all'inequità, questa economia uccide»

Papa Francesco nel videomessaggio a 'L'Expo delle Idee': «No all'inequità, questa economia uccide»
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Sabato 7 Febbraio 2015, 12:34 - Ultimo aggiornamento: 19:48
Papa Francesco è intervenuto con un videomessaggio al covegno "Le idee di Expo" all'Hangar Bicocca a Milano. Un messaggio orientato sui problemi della povertà e dell'inequità.

Occorre, secondo il Papa, avere «uno sguardo e un cuore orientati» con decisione a «risolvere le cause strutturali della povertà. Ricordiamoci che la radice di tutti i mali è la inequità», afferma, ribadendo un fermo «No, a un'economia dell'esclusione e della inequità. Questa economia uccide», spiega citando la

sua Evangelii gaudium.







«Non è possibile che non faccia notizia il fatto che muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada, mentre lo sia il ribasso di due punti in borsa», ha ribadito il Pontefice. «Questo è il frutto della legge di competitività per cui il più forte ha la meglio sul più debole - ha proseguito - Attenzione: qui non siamo di fronte solo alla logica dello sfruttamento, ma a quella dello scarto; infatti 'gli esclusi non sono solo esclusi o sfruttati, ma rifiuti, sono avanzì».



Secondo Bergoglio, «è dunque necessario, se vogliamo realmente risolvere i problemi e non perderci nei sofismi, risolvere la radice di tutti i mali che è l'inequità. Per fare questo ci sono alcune scelte prioritarie da compiere: rinunciare all'autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria e agire anzitutto sulle cause strutturali della inequità».



«Oggi, nonostante il moltiplicarsi delle organizzazioni e i differenti interventi della comunità internazionale sulla nutrizione, viviamo quello che il santo Papa Giovanni Paolo II indicava come 'paradosso dell'abbondanzà - aggiunge il Papa - Infatti, 'c'è cibo per tutti, ma non tutti possono mangiare, mentre lo spreco, lo scarto, il consumo eccessivo e l'uso di alimenti per altri fini sono davanti ai nostri occhi. Questo è il paradosso!'».
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