Aumentano i femminicidi: 134 donne uccise nel 2013

Aumentano i femminicidi: 134 donne uccise nel 2013
3 Minuti di Lettura
Venerdì 7 Marzo 2014, 16:44 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 12:48

Alla vigilia dell'8 marzo arrivano ricerche di ogni tipo, dalle pi allarmanti, il tragico fenomeno del femminicidio, a quelle pi leggere.

Secondo l'Istat sono oltre un milione, precisamente 1 milione 178 mila le scoraggiate, ovvero le donne (tra i 15 e i 64 anni) che, colpite dalla sfiducia, risultano fuori dal mercato del lavoro, sconfinate nel limbo degli inattivi, coloro che nè hanno nè cerano un lavoro. Il loro numero quasi doppia (+92,5%) quello degli uomini nelle stesse condizioni (612mila). È quanto emerge da dati Istat, elaborati dall'Ansa.

L'Italia nel 2013 continua ad essere un paese di casalinghe, visto che le donne dedite alla faccende domestiche sono ben 7 milioni 562 mila. È quanto emerge da dati Istat, riferiti alla fascia d'età over-15, rielaborati dall'ANSA. Il numero è in lieve calo ma ancora molto alto: basta ricordare che le occupate sono 9 milioni 330mila.

Il femminicidio Il 2013 segna un incremento dei femminicidi rispetto agli anni precedenti, con 134 donne uccise. In occasione dell'8 marzo, Giornata internazionale delle donne, la Casa delle donne di Bologna, ha reso pubblica l'8/a indagine sul femmicidio in Italia, condotta per l'anno 2013, da un gruppo di volontarie mediante l'esame della stampa nazionale e locale. La media annuale per i 9 anni in cui sono stati condotte le indagini, segna 116 casi per anno. Nel 2013 - in base all'indagine - restano confermati i dati dei femminicidi risultanti dalle indagini degli anni precedenti: i femminicidi riguardano per lo più donne italiane (70%), sono commessi da uomini italiani (70%), interessano tutte le fasce di età pur se si riporta quest'anno una incidenza maggiore nella fascia di età tra i 36 e i 45 anni, mentre l'anno scorso si registrava nella fascia 46-60. «Trovano origine - spiega la Casa delle Donne - nella relazione di genere, posto che nel 58% dei casi l'autore è stato il partner attuale o ex della donna».

L'uguaglianza Le donne italiane pensano che non riusciranno ad avere eguali opportunità nel campo dell'istruzione, della salute e della giustizia per almeno altri 10 anni. Questo è quanto emerge da una recente ricerca commissionata e presentata oggi da Special K Europa.

Le violenze nel Lazio «Nel 2013, i pronto soccorso del Lazio hanno accolto 140 denunce da parte di vittime di violenza, donne di età compresa tra i 15 e i 44 anni. Di queste, l'80% sono italiane». Il numero di donne aggredite che si sono presentate all'interno di un ps senza sporgere denuncia, nello stesso anno, sale però a 25.000. Sono i dati diffusi dai pronto soccorso della Regione ed illustrati dalla giornalista del Tg3 Lazio, Isabella Di Chio, nel corso della presentazione dell'iniziativa Valigia di salvataggio dell'associazione Salvamamme. Solo presso l'azienda ospedaliera S. Giovanni Addolorata, «nel 2013 sono state soccorse 21 vittime di violenza, tutte dai 25 ai 33 anni».

Poliziamoderna, il mensile della Polizia di Stato, nel numero di marzo propone un focus in cui vengono illustrati gli strumenti che la Polizia mette in campo contro il femminicidio e contro ogni tipo di discriminazione, razziale, di genere, religiosa, sessuale, disabilità, età, lingua. Non solo le iniziative promosse dagli Uffici centrali come l'Oscad (Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori, istituito nel 2010 presso la Direzione centrale Polizia criminale), ma anche la formazione dei poliziotti con il progetto «open minds» della polizia criminale e due progetti europei, Avicri e Mutavi, realizzati in collaborazione con l'Università La Sapienza di Roma.

© RIPRODUZIONE RISERVATA