L'Aquila, tangenti nel post terremoto: arresti e 8 indagati tra cui il vicesindaco

L'Aquila, tangenti nel post terremoto: arresti e 8 indagati tra cui il vicesindaco
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 8 Gennaio 2014, 07:56 - Ultimo aggiornamento: 9 Gennaio, 11:50
Dalle prime ore della mattina oltre 40 agenti della Polizia di Stato stanno eseguendo arresti e numerose perquisizioni nella provincia aquilana. La nuova inchiesta sul post terremoto, denominata "Do ut Des" o "Eagle Affair", fa riferimento a tangenti che coinvolgono il Comune dell'Aquila su appalti legati alla ricostruzione post-terremoto del 6 aprile 2009. Quattro le persone arrestate e otto gli indagati, tra cui l'attuale vicensindaco., Roberto Riga



Tangenti per aggiudicarsi gli appalti. Le indagini, effettuate da personale della Squadra Mobile dell'Aquila in collaborazione con quelle delle Questure di Perugia e Teramo, hanno permesso di accertare, anche con intercettazioni, l'esistenza di un presunto sistema di tangenti, radicato nel tempo e nel territorio, in particolare per i lavori di messa in sicurezza di edifici danneggiati.



Tra gli indagati anche il vicesindaco. Tra le otto persone coinvolte spicca il nome dell'attuale vice sindaco dell'Aquila, Roberto Riga, indagato, all'epoca dei fatti assessore all'urbanistica. Personaggi di spicco anche due dei quattro arrestati ai domiciliari. Si tratta di Pierluigi Tancredi, 60 anni, attuale dirigente dell'Asl numero 1, più volte assessore della Giunta di centrodestra negli anni Duemila, all'epoca dei fatti consigliere comunale delegato per il recupero e la salvaguardia dei beni costituenti il patrimonio artistico della città, e Vladimiro Placidi, 57, assessore comunale alla Ricostruzione dei beni culturali dopo il terremoto nel primo mandato del sindaco, Massimo Cialente, nonchè direttore del Consorzio dei beni culturali della Provincia dell'Aquila. Ai domiciliari anche Daniela Sibilla, 38, dipendente collaboratrice del Consorzio beni culturali e già collaboratrice di Tancredi durante i suoi mandati di assessore, e Pasqualino Macera, 56, all'epoca funzionario responsabile Centro-Italia della Mercatone Uno S.p.a. Oltre a Riga, gli altri denunciati sono Mario Di Gregorio, 45, direttore del settore Ricostruzione pubblica e patrimonio del Comune dell'Aquila, all'epoca dei fatti funzionario responsabile dell'ufficio Ricostruzione; Fabrizio Menestò, 65, ingegnere di Perugia, all'epoca direttore e progettista dei lavori per le opere provvisionali di messa in sicurezza di palazzo Carli, sede del rettorato dell'Università dell'Aquila; Daniele Lago, 40, imprenditore di Bassano del Grappa, Ad della Steda Spa, aggiudicataria di alcuni appalti. Sono 13 le perquisizioni, svolte presso alcune ditte, abitazioni private e dentro gli uffici del Comune dell'Aquila.



Millantato credito, corruzione, falsità materiale e ideologica e appropriazione indebita. Sono complessivamente 8, di cui quattro agli arresti domiciliari, gli indagati dell'inchiesta. Le accuse, a vario titolo, millantato credito, corruzione, falsità materiale e ideologica e appropriazione indebita. Reati, secondo l'accusa, che sarebbero stati commessi nel capoluogo nel periodo che va dal settembre 2009, quindi pochi mesi dal devastante sisma che ha causato 309 vittime, al luglio 2011.



Mazzette da 500mila euro. L'entità delle presunte tangenti contestate è di 500 mila euro, mentre è stata accertata l'appropriazione indebita, attraverso la contraffazione della documentazione contabile, da parte di alcuni indagati, della somma di 1 milione 268 mila euro, relativa al pagamento di alcuni lavori. Condotte attraverso presìdi tecnici, in particolare intercettazioni ambientali e telefoniche, le indagini per gli inquirenti hanno mostrato l'esistenza di un presunto sistema corruttivo, in base al quale alcuni imprenditori interessati ai lavori per la ricostruzione post-terremoto pagavano tangenti, sia in denaro che attraverso veri e propri m.a.p. (moduli abitativi provvisori), nei confronti di funzionari pubblici, per l' aggiudicazione di alcuni appalti relativi a lavori di messa in sicurezza. Le misure cautelari sono state disposte dal giudice per le indagini preliminari Giuseppe Romano Gargarella, su richiesta dei sostituti procuratori della Repubblica dell'Aquila Antonietta Picardi e David Mancini, coordinati dal procuratore della Repubblica Fausto Cardella.



Cialente: sto malissimo, mi sento tradito. Il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, ha convocato a stretto giro una riunione della Giunta comunale. «Voglio cercare di capire, analizzare fatti, ed assumere le decisioni conseguenti - ha detto - Sto malissimo, mi sento tradito, perché ho sempre raccomandato a tutti la massima trasparenza e il rispetto della legge. Avevo nominato Placidi per le sue capacità tecniche perché in quei drammatici momenti mi serviva un tecnico e ho scelto lui in quanto direttore generale del Consorzio beni culturali, istituzione della quale il Comune è il maggiore azionista, e ho pensato che fosse il tecnico più bravo. In riferimento a Tancredi avevo pensato a lui come consigliere comunale di opposizione, la sua delega è stata mantenuta per soli due giorni in seguito alla levata di scudi in seno alla maggioranza. Poi Tancredi si dimise perché mi disse che voleva lavorare nella ricostruzione come agente per la ricerca di appalti. Sibilla è una sua collaboratrice, gli altri non li conosco».



Il vicesindaco Riga: fulmine a ciel sereno. «Un fulmine a ciel sereno su una vicenda che non conosco. Confido nella magistratura che faccia il suo corso, fornirò elementi per mettere in evidenza la mia piena estraneità - dice il vice sindaco dell'Aquila, Roberto Riga - Per le mie azioni c'è la piena tracciabilità, comunque ho un'informazione di garanzia, non un rinvio a giudizio». Quanto alle possibili conseguenze politiche Riga, dopo qualche titubanza, si è dimesso. «Mi tiro da parte - ha spiegato - come ruolo di vice sindaco e assessore perchè vorrei lasciare tranquilla l'amministrazione comunale, il sindaco e la Giunta senza avere dubbi sulla propria attività».
© RIPRODUZIONE RISERVATA