Renzi, l'inchiesta per bancarotta a Genova si allarga alla mamma Laura

Tiziano e Laura Renzi
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Mercoledì 24 Settembre 2014, 05:54 - Ultimo aggiornamento: 12:13

dal nostro inviato Sara Menafra

GENOVA Non un'indagine ad orologeria, ha detto e ripetuto il procuratore capo di Genova Michele Di Lecce. E, infatti, i tempi dell'inchiesta che vede iscritto il padre del premier, Tiziano Renzi, sono stati quelli di una ”normale” verifica per una sospetta bancarotta fraudolenta, compreso il fatto che la notizia è saltata fuori solo quando l'indagato ha ricevuto l'avviso di proroga delle indagini. Il che non vuol dire, però, che la procura ligure non abbia intenzione di fare tutte le verifiche del caso.

E una delle direttrici che il procuratore aggiunto Nicola Piacente e il pm Marco Airoldi intendono seguire è il ruolo che nell'affare della spoliazione della piccola azienda Chil potrebbero aver avuto Laura Bovoli, madre del premier, e le due sorelle Matilde e Benedetta Renzi. E non solo perché in quanto membri della famiglia potevano conoscere le intenzioni di babbo Tiziano e l'effettivo stato di salute della Chil Post che tre anni dopo la vendita ha fatto bancarotta con debiti che arrivano a circa un milione e trecentomila euro.

IL PASSAGGIO

Anche se, il 2 agosto del 2007, fondano la nuova società Eventi 6, fino a metà 2009, quindi un anno prima della vendita, Laura Bovoli e le due figliole possiedono la totalità del capitale sociale della Chil Post. Mamma Laura è socio di maggioranza con 30.200 euro in tutto. Nella seconda parte dell'anno, le tre vendono tutte le loro quote a babbo Tiziano che l'8 ottobre deciderà di cedere il ramo principale della ditta, la Chil Promozioni, proprio alla moglie. Di lì a sei giorni, il 14 ottobre 2010, c'è il passaggio di consegne incriminato: per soli 2000 euro Renzi passa quel che resta della Chil a Gian Franco Massone, anche se a gestire l'affare sarebbe stato il figlio di quest'ultimo, Mariano Massone (il padre non è indagato sebbene la sua firma risulti sul contratto) e amministratore delegato diventa Antonio Gabelli, anche lui indagato.

LE VERIFICHE

Cosa sapessero dello stato di salute della Chil Post quando inizia questa operazione Laura Bovoli e le due figlie, è uno dei punti che la procura intende chiarire e su cui la Guardia di finanza è stata delegata a fare accertamenti. L'altro punto essenziale per l'inchiesta genovese è ricostruire quando sia stato generato il debito da un milione e mezzo che ha condotto la Chil Post ad una veloce bancarotta. Si sa che il mutuo della Banca di credito cooperativo di Pontassieve è precedente alla vendita ed era stato intestato a mamma Laura dall' istituto di credito che vedeva tra i soci un fedelissimo dell'attuale premier, Matteo Spanò (che oggi presiede la stessa banca).

Ma anche molti creditori iscritti al passivo, spiegano di aver lavorato per la Chil solo fino al 2010 e che gli anni successivi li hanno passati a inseguire i nuovi amministratori, pur sapendo che la sede che avevano scelto a Genova non ha mai ospitato alcunché. E' il caso della Genova Press che aveva affittato a Tiziano Renzi un piccolo locale commerciale per poi ritrovarlo spoglio persino dell'arredamento interno: «La sede era in pessime condizioni, erano state portate via persino le pareti mobili», spiega l'avvocato Ernesto Rognoni. Al momento della vendita, però, almeno formalmente la Chil Post aveva un valore di produzione da 4,5 milioni di euro e un capitale sociale di 60.400.

Due giorni fa, Tiziano Renzi ha scelto il suo legale. E' Federico Bagattini, avvocato che ha già seguito il premier Matteo in un paio di occasioni. «E' vero lo difendo, ma al momento non ho nulla da dire», spiega. E' possibile però che presto babbo Tiziano scelga di dare la sua versione dei fatti in procura.