Bari, bimba di sei anni veglia il cadavere della madre per due giorni

Bari, bimba di sei anni veglia il cadavere della madre per due giorni
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Venerdì 13 Marzo 2015, 19:22 - Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 09:56

Forse ha visto la mamma accasciarsi e morire. Poi ha vegliato il suo cadavere per due giorni. È rimasta impietrita. Non è stata in grado di chiedere aiuto a nessuno, neppure ai vicini di casa, la piccola di sei anni trovata oggi dal nonno materno vicino al corpo della mamma 36enne, stroncata forse da un malore nella sua casa nel popolare rione Libertà di Bari.

È stato proprio il papà della vittima, che vive a Pescara, ad insospettirsi: per due giorni ha tentato di mettersi in contatto con la figlia, ma visto che nessuno gli rispondeva al telefono, si è messo in auto e ha raggiunto Bari.

Nell'appartamento ha fatto la tragica scoperta. I primi accertamenti della polizia e del medico legale fanno ipotizzare una morte per cause naturali: sul corpo non sono presenti segni evidenti di traumi, nè vi sono in casa medicinali o sostanze che possano far pensare a piste alternative. In attesa dell'autopsia l'ipotesi più accreditata è quella del malore.

Barbara, questo il suo nome, viveva in un appartamento in un vecchio palazzo in corso Mazzini, a pochi passi dal palazzo di Giustizia. Faceva lavori saltuari ed era una donna serena e piena di voglia di vivere, almeno così la descrivono i vicini di casa. La giovane - spiegano le donne del vicinato - aveva anche rinnovato l'arredamento di casa l'estate scorsa e non pensava ad altro che ad accudire la figlioletta di sei anni, che frequenta la prima elementare e che ha vegliato il cadavere per due giorni, così come ha stabilito il medico legale.

Quest'ultima versione smentisce le dichiarazioni diffuse da una vicina che ha raccontato ai cronisti presenti sul posto di aver sentito oggi, intorno a mezzogiorno, le urla della vittima. «Diceva in dialetto: "Vattene, sparisci... vattene, sparisci..."», ha raccontato la donna dicendosi molto allarmata per la discussione. La versione dei gestori del wine bar, che si trova a pochi passi dall'abitazione di Barbara, invece, conferma i sospetti degli investigatori.

«L'abbiamo vista due giorni fa - racconta uno di loro - quando è venuta qui da noi per acquistare un patè». Barbara era una ragazza che non passava inosservata. Indossava spesso un cappello che copriva i capelli molto corti. Alcune bambine della zona la chiamavano "zia" perchè si fermava molto spesso a giocare con loro. «Ora che è volata in cielo - si chiedono le piccole - con chi giocheremo?».

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