Tragedia della solitudine: operaia in cig si uccide, scoperta dopo 4 giorni

Tragedia della solitudine: operaia in cig si uccide, scoperta dopo 4 giorni
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Domenica 25 Maggio 2014, 12:29 - Ultimo aggiornamento: 26 Maggio, 17:36
Dramma della solitudine ad Acerra, nel Napoletano: una donna di 47 anni, Maria B., operaia in cassa integrazione del reparto logistico Fiat a Nola, si uccisa nella propria abitazione martedì scorso, ma il cadavere è stato ritrovato solo ieri sera. A dare l'allarme alcuni vicini, allertati dai cattivi odori che provenivano dall'appartamento.



«Non si può continuare a vivere per anni sul ciglio del burrone dei licenziamenti» scriveva Maria B. tre anni fa, sul sito del Comitato mogli operai Pomigliano D'Arco, parlando dei "suicidi in Fiat". La donna, il 2 agosto 2011, dopo che un operaio dello stabilimento Fiat di Pomigliano D'Arco aveva tentato di togliersi la vita ferendosi più volte con un'arma da taglio, aveva scritto una sorta di articolo dal titolo "Suicidi in Fiat", pubblicato un anno più tardi sul sito del Comitato mogli operai Pomigliano, del quale la donna faceva parte. «L'intero quadro politico-istituzionale - scriveva - che da sinistra a destra ha coperto le insane politiche della Fiat, è corresponsabile di questi morti insieme alle centrali confederali». Nello scritto, la donna accusa Fiat e Marchionne di «fare profitti letteralmente sulla pelle dei lavoratori che sono costretti ormai da anni alla miseria di una cassa integrazione senza fine ed a un futuro di disoccupazione». «Il tentato suicidio di oggi di Carmine P. - aggiungeva Maria - cui auguriamo di tutto cuore di farcela, il suicidio di Agostino Bova (ex operaio di Termini Imerese) dei giorni scorsi, che dopo aver avuto la lettera di licenziamento dalla Fiat per futili motivi è impazzito dalla disperazione ammazzando la moglie e tentando di ammazzare la figlia prima di togliersi la vita, sono solo la punta iceberg della barbarie industriale e sociale in cui la Fiat sta precipitando i lavoratori. Anche per questo la lotta dei lavoratori Fiat contro il piano Marchionne ed a tutela dei diritti e dell'occupazione - concludeva - rappresenta un forte presidio di tenuta democratica per l'intera società».
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