Quando le aziende diventano arte: dalle agende Comix ai panettoni, le pubblicità in mostra alla Gnam

Quando le aziende diventano arte: dalle agende Comix ai panettoni, le pubblicità in mostra alla Gnam
di Sabrina Quartieri
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Venerdì 31 Luglio 2015, 16:47 - Ultimo aggiornamento: 4 Agosto, 18:23

Un cappello Borsalino, le agendine Comix e le confezioni dei panettoni Motta elevati ad opere d’arte grazie allo stile di Willow, ma anche una tela di Pino Procopio commissionata dai Monopoli di Stato per l’immagine simbolo del biglietto della Lotteria Italia 2004.

Solo alcuni dei lavori che fanno parte dell’insolita esposizione “Corporate Art - L’azienda come oggetto d’arte”, ospitata nelle sale della Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma fino all’11 ottobre prossimo. Oltre 70 le opere in mostra (comprese quelle meno recenti), commissionate da imprese o manager e realizzate da artisti contemporanei italiani e internazionali: dalle cosiddette “icone”, con il prodotto aziendale che finisce spontaneamente nel quadro di un pittore, come la Vespa della serie “Must have” di Marcello Roboani, alle tele "neopop" di Romero Britto (originario del Brasile) realizzate per la campagna pubblicitaria Absolut Vodka 1989, fino al video di Alex Braga, creato in occasione del lancio della Fiat 500 gialla.

Tutti esempi di arte che torna, per abbellirla e valorizzarla, nella vita reale, finendo sulle copertine, sui manifesti e sulle locandine, e persino sul “packaging” dei brand più impensabili.

L’iniziativa, nata in collaborazione con la piattaforma italiana di “crowdsourcing” “pptArt” e con “Luiss Creative Business Center”, vuole infatti recuperare il concetto di arte all’ascolto delle esigenze aziendali e dare visibilità a quelle imprese che nel tempo hanno continuato a credere e ad investire in questo rapporto. Ne sono esempio, in mostra, i bellissimi ritratti di raffinerie commissionati nel 1951 per il “Premio di Pittura Esso” con tema “Arte e Industria Petrolifera” e realizzati dagli artisti Afro Basaldella e Lorenzo Vespignani.

Nel percorso espositivo non poteva mancare il manifesto della piattaforma “pptArt”, startup che ha creduto fortemente in questo progetto. Come spiega il suo fondatore e curatore della mostra, Luca Desiata, “la presenza dell’opera ‘Uno e tre loghi’, realizzata dal collettivo di artisti “pptArt”, è solo un esempio, tra i tanti in sala, di come un’azienda sintetizzata dal suo logo possa essere oggetto d’arte”. Definita “la versione 2.0 del concetto rinascimentale di arte su commissione”, la startup “pptArt” permette di commissionare un’opera senza limitazioni geografiche. Un’idea vincente già a poco più di un anno dal lancio del suo manifesto online, vantando attualmente oltre 2.200 sottoscrizioni di artisti provenienti da ben 72 Paesi. Lavorando in una modalità innovativa e sfruttando i moderni strumenti di comunicazione, la piattaforma basa il suo processo su un brief dettagliato che risponde alle esigenze del cliente e che viene, di volta in volta, inviato agli artisti per raccoglierne le proposte. Reintroducendo l’importanza della committenza nell’elaborazione di un’opera d’arte, si è compiuto così un salto culturale indietro nel tempo di oltre 150 anni, che ha permesso alla “pptArt” di diventare la prima piattaforma di “crowdsourcing” di arte al mondo.

Un progetto coraggioso che ha anticipato e sfidato i fondi di investimento della Silicon Valley destinati alle startup americane, mai andate oltre la creazione di gallerie online di opere esistenti. Ad oggi, la giovane “pptArt”, che ha venduto la sua prima quota azionaria come fosse un oggetto d’arte in una casa d’aste, è impegnata in numerose iniziative: dal progetto con le Nazioni Unite per Expo 2015, dove ha selezionato 60 opere di artisti dai Paesi in via di sviluppo, per interpretare i grandi temi dell’umanità, al servizio esclusivo per i clienti "premium" di American Express, per l’elaborazione di opere d’arte su commissione, fino al corso di "Corporate Art" presso la Luiss Business School, rivolto ai manager che intendono sviluppare la creatività aziendale tramite un’analisi delle possibili collaborazioni tra arte e impresa (per informazioni sulla startup: www.pptart.org, sulla mostra: www.gnam.beniculturali.it).