Latina, Giovanni Di Giorgi: me ne vado orgoglioso di non piacere all'asse Fazzone-Moscardelli

Latina, Giovanni Di Giorgi: me ne vado orgoglioso di non piacere all'asse Fazzone-Moscardelli
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Giovedì 4 Giugno 2015, 19:05 - Ultimo aggiornamento: 19:19
Latina - Ha preso la parola Giovanni Di Giorgi in Consiglio comunale. E' priobabilmente l'ultimo atto prima del voto di sfiducia. E il primo cittadino sta andando all'attacco. «Da domani siamo in campagna elettorale.Da una parte ci saremo noi, dall'altra il Claudioo Moscardelli e Claudio Fazzone, il Pd e Forza Italia» «Ho tante colpe - sta dicendo il sindaco in questi minuti - La più grossa governare con spirito di collegialità invece che accentrare tutto e gestire come un despota. Ho lasciato troppo spazio a chi non lo meritava. Trasformando gli uffici in depandance polizia, carabinieri, finanza, nipaf. Me ne vado a testa alta sicuro che nessuna inchiesta mi vedrà coinvolto».



Il sindaco ha ammesso di aver sbagliato quando a dicembre ha ritirato le dimissioni. «Speravo di portare a termine i lavori del Plus e l'alta diagnostica.- ma volevo carta bianca per procedere a qui cambiamenti che voi avevate indicato per rispondere esigenze città. Mi sono preso carta bianca e anche lì lesa maestà. E a voi questo nuovo Giovanni Di Giorgi non va più bene».



«Sarò un sprovveduto ma non so cosa c'è dietro l'Urbanistica in questa città e non lo voglio neppure sapere - dice Di Giorgi - Qui esce sconfitta la politica, molti di noi spariranno dal panorama politico. Siamo arrivati alla resa finale».



Per il sindaco il nodo è proprio l'Urbanistica. «Come ai tempi di Finestra, quando An e Pd votarono il piano regolatore. E poi Zaccheo lo mise nel cassetto garantendosi un primo mandato tranquillo. Ma quando nel 2010 qualcuno si mette paura che Zaccheo possa diventare segretario del Pdl viene mandato a casa. Lo stesso oggi. Fazzone ha visto qualcosa che poteva mettere a rischio il suo potere ha trovato un alleato insperato in Claudio Moscardelli. Per questo andremo a casa».



«Questa mozione ci sfiducia tutti, siete incapaci di essere protagonisti nella vostra città, siete incapaci di non prendere ordini - continua Di Giorgi - Quel che mi duole è che la città assiste a un patto scellerato pche passa sopra le vostre teste. E' una sfiducia a una intera classe politica, a noi che abbiamo governato in tanti anni e che non è risucita a fare gli interessi della nostra città, a tutelare la nostra città. la nostra città è pronta a giudicarci. Meglio concludere la consiliatura se non si è capaci di risolvere i problemi. Me ne andrò orgoglioso di non piacere all'asse Fazzone Moscardelli»



«Tantissimi elettori, tantissimi cittadini sapranno punirvi per aver tradito una città intera - tuorna Di Giorgi - Il tempo dimostrerà quello di buono che è stato fatto». Poi una citazione. «Don Sturzo ha detto: la libertà è come l'aria. Se l'aria manca si muore. Oggi in questo consilgio c'è che sceglierà di non essere libero togliendo aria a questa città. Ognuno sceglie di essere ciò che vuole.Sono io che non voglio più stare con voi, votate tranquillamente la mozione di sfiducia, le nostre strade si separano, il tempo, gli elettori diranno chi ha fatto bene e merita di avere riconoscenza di questa città»
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