Alcuni gioielli della mostra «Tesori dei Moghul e dei Maharaja», ospitata a Palazzo Ducale a Venezia, sono stati rubati stamane da una teca. L'allarme è...
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Sono stati chiamati immediatamente gli esperti della polizia di Roma per fare luce sul furto. A renderlo noto il Questore Vito Gagliardi che sottolinea che è indispensabile capire «cosa non ha funzionato» perché è «stata aperta una teca come fosse una scatoletta mentre l'allarme, se ha funzionato, è partito con ritardo». I monili sottratti non sarebbero tra i «pezzi forti» della rassegna e le loro fotografie sono già state inviate a Londra, dai gestori degli stessi, per una corretta identificazione e la quantificazione del valore.
Secondo le prime informazioni, a forzare la teca sarebbero state due persone, una che ha agito direttamente, e l'altra che lo copriva. È quanto emergerebbe dalle riprese della video sorveglianza. Chi ha forzato la teca si è impossessato, infilandosi il tutto in tasca, almeno di una spilla in oro e forse di un paio di orecchini per un valore al momento stimato in 30 mila euro. Sono - secondo quanto si è appreso - opere minori rispetto al corpus della collezione. Acclarato che il sistema d'allarme ha funzionato ma che la reazione della sorveglianza, complice, il numero delle sale e il fatto che gli autori del furto si siano mescolati alla folla non è riuscita a intercettare i malviventi.
Iol furto sarebbe avvenuto dopo l'apertura al pubblicoi della mostra e i ladri potrebbero dunque essersi confusi tra la folla di visitatori.
Chiusa la Sala dello Scrutinio, dove sono stati rubati i gioielli, Palazzo Ducale di Venezia è stato riaperto al pubblico, compresa la Sala del Maggior Consiglio attigua a quella del furto. La polizia scientifica ha effettuando i rilievi e ha già lasciato l'edificio, mentre uomini della squadra mobile stanno visionando i video della Polizia municipale che gestisce l'impianto di sorveglianza. Subito dopo l'allarme per il furto, Palazzo Ducale era stato 'blindatò per permettere agli investigatori di controllare quanti erano all'interno, mentre all'esterno si sono formate lunghe code di turisti in attesa di poter entrare. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero