La conferma ufficiale è arrivata: è di Mariah Woods, la bimba di tre anni scomparsa il 27 novembre, il cadavere trovato sabato scorso nell'Holly Shelter Creek,...
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Una situazione da incubo che è esplosa la notte del 27 novembre, quando Mariah è scomparsa: la mamma ha raccontato che al risveglio all'alba, non l'ha trovata in camera sua. Secondo la ricostruzione della polizia, quella notte Earl avrebbe ancora una volta violentato Mariah, poi, accortosi che la bimba era morta (le cause esatte del decesso sono ancora da stabilire), avrebbe portato il cadavere fino al torrente a 40 km da casa e sarebbe tornato indietro. Al mattino, quando Kirsty ha denunciato la scomparsa della piccola, Earl ha detto di non avere idea di dove fosse finita, ipotizzando che fosse stata rapita da qualcuno che si era intrufolato in casa. A qual punto le autorità hanno emesso un "Amber Alert" (l'allerta che scatta in tutto il Paese nei casi di sospetti rapimenti di minorenni) e centinaia di volontari si sono messi in moto per le ricerche: il 2 dicembre è stato trovato il cadavere di Mariah.
I racconti di Earl, che in passato si era macchiato di piccoli reati, non hanno convinto affatto gli investigatori, che lo hanno arrestato con una cauzione fissata a un milione di dollari: per il momento deve rispondere di occultamento di cadavere e di aver ostacolato la giustizia. Tra non molto, una volta terminati gli esami sul cadavere, dovrebbe arrivare anche l'accusa di omicidio. Secondo la documentazione fornita da Alex Woods, padre dei bambini, e anche secondo la polizia, Kirsty sapeva perfettamente cosa accadeva in casa, ma ha preferito tenere l'orco in casa piuttosto che proteggere i piccoli. A dispetto delle lacrime versate durante i giorni delle ricerche, quando lanciava in tv appelli disperati, sulla sua coscienza pesa la morte di una figlia che avrebbe potuto salvare e che invece ha lasciato in balia di quell'uomo. Mariah è stata uccisa anche dal suo silenzio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero