Una architetta e un'agente di viaggio a 36 anni diventano cantanti rock: «Non arrendersi mai»

Una architetta e un'agente di viaggio a 36 anni diventano cantanti rock: «Non arrendersi mai»
Non pensare mai di essere arrivate, di lasciar perdere i propri sogni, di non poter cambiare strada a qualunque età. Loro, Ilaria Pileri e Claudia Carletti un lavoro ce...

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Non pensare mai di essere arrivate, di lasciar perdere i propri sogni, di non poter cambiare strada a qualunque età. Loro, Ilaria Pileri e Claudia Carletti un lavoro ce l'avevano e anche da professioniste. Ma qualcosa mancava nella loro vita. Amiche, con la passione per la musica, hanno deciso di buttarsi. Il lavoro messo (almeno per un po') in secondo piano e giù a capofitto a inventarsi brani musicali e canzoni e un'immagine da cattive ragazze. Pecore nere, cioè "Black Sheeps". “Non aspettarmi sveglio” è il primo album delle due musiciste ternane, l’una architetta e l’altra agente di viaggio. «Per il cinquanta per cento cantautrici e per l’altro cinquanta rock», si misurano dapprima con varie cover poi sentono la necessità di darsi un nome e un’immagine. Diventano, appunto, “Black Sheeps”.


Scrivono il loro primo inedito “Contromano nel Cielo”, che vince il contest “Sanremo doc 2018”. Il 2 ottobre, a Terni, verrà presentato sia il loro primo album che il video. “Non aspettarmi sveglio” è un concentrato di vita: dieci brani che toccano temi forti come la violenza sulle donne fino alla voglia di vivere e cantare a squarciagola.  L'album inizia con “Contromano nel cielo”, proprio il pezzo che vince “San Remo doc”.  Un invito a non arrendersi mai, a combattere contro gli ostacoli della vita. «Anche quando sembra tutto perduto - dice Claudia - bisogna trovare la forza e il coraggio di dare una svolta alla propria vita rischiando il certo per l'incerto». La prima canzone scritta interamente da Claudia e Ilaria è “Ne parliamo lunedì”. Una sorta di tormentone estivo. Un pezzo spensierato che parla degli amori estivi perché l’estate è quel momento dell’anno in cui si è più predisposti a lasciarsi andare e a mettere in discussione le proprie certezze per un brivido in più.

“Fenice” parla invece di tutte quelle donne che subiscono giornalmente violenze, fisiche o psicologiche.  E vuole essere un inno alla speranza: «Perché in ognuna di noi c’è la forza necessaria per poter rinascere e riprendere in mano la propria vita», dice Ilaria.  Tanto che il video che accompagna il brano è uno spot realizzato in occasione della “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne” e donato al centro antiviolenza “Liberamente donna”. In “Cassetti” si sente solo la chitarra e la voce di Claudia e Ilaria.  E’ una canzone d’amore nel senso stretto del temine dove si accenna ad un amore puro e disinteressato, che chiede altro amore pur ammettendo i propri limiti e difetti.  “Un’ora sulla pelle” è un brano al pianoforte, e Thelma & Louise” è una canzone da cantare a squarciagola. “Verso Est” invece è una carrellata di diapositive e fotografie di vita, di sensazioni e emozioni, avanti e indietro nella memoria, con un pizzico di malinconia. Il ritornello è come un sospiro di sollievo, quasi un modo per ritornare in sé, la presa di coscienza che quei ricordi rimarranno indelebilmente parte delle donne che siamo oggi. Ancora: “Ne santi ne eroi” e “Marta”. «Marta è una donna tormentata che – spiega Ilaria - per paura di non essere accettata, si nasconde dietro comportamenti stereotipati e poi finisce per non riconoscersi più.  Cerca negli altri le risposte e le certezze che può trovare solo in sé stessa. E io credo che siamo tutte Marta». 


L'ultimo  pezzo si intitola "L’ultimo giro". Si ispira al film di Tarantino “Dal Tramonto all’alba”. La storia di due donne forti, che in una notte sola si giocano il tutto per tutto e vincono. E’ il pezzo più rock del disco e tira fuori tutta la sensualità delle Black Sheeps. Gli arrangiamenti strumentali dell'album sono stati effettuati da Elvys Damiano e da Riccardo Ciaramellari.  Quelli vocali invece da Fabrizia Luchetti. Le foto di copertina sono di Alessandro Lepri. Il videoclip è stato realizzato in collaborazione con “Soundmeeter” di Roma e la comunicazione curata da Miriam Chilante. 
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Il Messaggero