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La crisi e l’aumento di prezzi e bollette mettono in crisi migliaia di famiglie alle prese con l’assistenza di colf e badanti, che in Umbria hanno raggiunto quasi quota 20mila per un costo complessivo di circa 140 milioni di euro tra retribuzioni e contributi. Tutti a rifare i conti anche per riuscire ad avere un aiuto in casa tra colf e badanti e c’è chi rischia di rimanere solo, rinunciando all’assistenza. L’allarme arriva dai pensionati rappresentanti dallo Spi Cgil di Perugia che denuncia «la drammatica situazione degli anziani e delle loro famiglie soprattutto in provincia di Perugia». Ed è allerta sociale: «Stiamo assistendo sempre di più a un allargamento della forbice tra la condizione degli anziani e le risposte sempre più inadeguate e scarse – dice Mario Bravi, segretario Spi Cgil Perugia - Mentre siamo arrivati al 30% di ultra 65enni e al 10% di ultra 80enni (gran parte dei quali non autosufficienti) scarseggiano badanti e servizi nel territorio. Sempre più tra ospedale e i bisogni c’è il deserto, così è ridotta al lumicino l’Adi (l’assistenza domiciliare integrata) e spesso le famiglie degli anziani non hanno le risorse economiche per pagare le cosiddette “badanti“ che hanno giustamente diritto a un contratto che le tuteli in un lavoro pesante e difficile». E neppure le pensioni aiutano a far quadrare i bilanci «con queste – aggiunge Bravi – che già sono più basse del 8% della media nazionale, creando muri tra anziani e servizi che mancano sempre di più. La comunità regionale e nazionale dovrebbe capire che la tutela di queste persone è un emergenza che mette in discussione la coesione sociale, mentre l’unica risposta (negativa) che è arrivata finora è l’aumento delle rette di 200-300 euro al mese. Tutto ciò non è degno di un paese civile». Insomma, anche se il numero di colf e badanti è in crescita c’è differenza tra provincia e provincia. Infatti Perugia, secondo l’Osservatorio Domina su dati Inps, ha un numero di badanti che tocca le 7886 unità contro le 7189 Colf; a Terni invece le colf superano le badanti (2341 contro 2158). Nel dettaglio in Umbria sono 19.591 i lavoratori regolari, di cui il 49% colf e il 51% badanti, con la provincia di Perugia che, come detto, vede in maggior numero quest’ultime rispetto a chi svolge le mansioni di colf. Ma c’è di più: lo studio evidenzia come dal 2019 il numero delle badanti è in continua crescita, mettendo in evidenza come i lavoratori che svolgono le funzioni di colf dopo un calo registrato nel 2017 sono ora in netta ripresa.
Il Messaggero