«Ti sfregio con l'acido». «Ti faccio ritrovare in un lago di sangue». Sono solo alcune delle violente minacce che un giovane di 25 anni di Capranica, a...
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«La storia tra loro è iniziata cinque anni fa. All'inizio sembrava una relazione serena. Lui era educato e gentile, ma dopo qualche mese sono stata costretta a metterlo alla porta. Era violento, geloso. Le urlava parole irripetibili. Ingiuriava pesantemente mia figlia e non potevo sopportarlo», ha raccontato al giudice la mamma. Nonostante le violente liti, i due ventenni però continuano a stare insieme. Prima alla luce del sole e poi di nascosto dai genitori. «So che si vedevano ha aggiunto la mamma anche se noi le avevamo proibito di farlo. Lei era sempre scossa, nervosa. Ho anche pensato di portarla dallo psichiatra. Poi una sera lui si è presentato a casa con una zappa, minacciando di fare un disastro. Sono accorsi anche tutti i vicini».
La relazione a luglio 2017 precipita. E lei decide di troncare, di chiudere con quell'amore che la faceva soffrire. La mamma la porta in vacanza, lontano da Capranica, per dimenticare. «E qui è successo il finimondo ha detto ancora la donna -. Lui ha iniziato a tartassarla con chiamate, messaggi audio e testi in cui le gridava che l'avrebbe ammazzata. Che l'avrebbe sfregiata con l'acido, che ce l'avrebbe fatta ritrovare in un lago di sangue. E' stato un inferno. Mi figlia aveva il terrore di uscire di casa, non scendeva nemmeno con il cane. Ha cambiato numero di telefono e profili social». La mamma a stento trattiene le lacrime.
Le minacce arrivano fino a settembre, quando i carabinieri arrestano il ragazzo. L'inferno della 24enne lo racconta anche l'amica del cuore, corsa a confortarla. «Lei era davvero innamorata. Lui invece era solo geloso. E alla fine minacciava anche me - ha detto perché convinto che si fossero lasciati per causa mia. Io però ho solo consigliato a lei di allontanarsi. Era distrutta, non ce la faceva più. E per questo lui è arrivato a dirmi che mi avrebbe incendiato il negozio. Che avrebbe fatto del male a me e ai miei fratelli». L'imputato da settembre è ai domiciliari, dopo aver trascorso un periodo in carcere. Ad aprile la sentenza. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero