Un pensiero che si materializza in una notte di pura lazialità. La Lazio, dopo sedici anni, batte la Juve all’Olimpico per 3-1 e si candida di diritto per qualcosa di...
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SOGNO AD OCCHI APERTI
Inzaghi sfodera la partita perfetta. A fare la differenza è l’atteggiamento della Lazio che gioca una gara senza paura. Una partita da big. I biancocelesti ringhiano su ogni pallone non lasciando spazio al ragionamento dei bianconeri. Spesso raddoppiando anche le marcature. Impeto e assalto. Luiz Felipe sbaglia sul vantaggio di Ronaldo ma poi di rabbia pareggia di testa. La ripresa è un monologo biancoceleste che stoppa la Juve. Luis Alberto illumina la scena con il decimo e l’undicesimo assist in campionato. Quello per Milinkovic è pura poesia. Sergej aggancia in area e frantuma le speranze e l’orgoglio della Juve. Bandiere al vento. Poco dopo è Immobile, dal dischetto, ad aver la chance di chiudere il discorso senza affanni ma Szczesny è miracoloso sul tiro e sulla ribattuta. Ci pensa Caicedo appena entrato a chiudere il discorso. Un gol che accende il pensiero stupendo della Lazio e il peggiore degli incubi della Juve. Inzaghi fa un salto triplo, Sarri (un punto in due gare) cade nella notte più importante. Sì, i pronostici vanno riveduti e corretti. .
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Il Messaggero