ROMA Buona la prima a metà. Perché la Lazio vince e convince per un tempo all'esordio in Europa con l'Apollon. Poi si complica la vita nella ripresa, forse...
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Lulic addirittura al 90' sciupa una rete fatta, dopo una splendida azione con Immobile, subentrato insieme a lui nella ripresa e in gol grazie al rigore conquistato da un commovente Caicedo. Già, è nettamente l'ecuadoregno – fischiato addirittura alla lettura delle formazioni contro il Frosinone – il migliore in campo. Poco importa che non sia un cecchino e che si divori due reti sugli assist dei privilegiati (quanto a tecnica) Milinkovic e Luis Alberto. Felipao sgomita e lotta dall'inizio, regala prima allo spagnolo un'altra perla di tacco (era successo nella scorsa edizione del torneo), poi il penalty per il raddoppio. Meriterebbe lui di batterlo, ma Immobile è ingordo: si presenta Ciro dal dischetto per il 2-0. Stavolta l'attacco funziona con un eroe inaspettato, invece la difesa traballa con qualunque altro interprete. I disastri sul centro-destra stavolta li combina Bastos, ma a sinistra Caceres non è che sia meno distratto. Meno male che c'è sempre un monumentale Acerbi al centro. La porta di Proto però non rimane inviolata come nelle ultime due gare di campionato, il suo debutto incolpevole non è fortunato. Sorridono invece Durmisi e Basta sulle fasce, Inzaghi nelle prossime gare sugli esterni potrà contare su queste cartucce. E a centrocampo su Badelj in crescita per una coppia d'oro in regia con Leiva.
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Il Messaggero