ThisCrush e To be honest, viaggio tra social anonimi e cyberbullismo: quando l’insulto viaggia sull’app

ThisCrush e To be honest, viaggio tra social anonimi e cyberbullismo: quando l’insulto viaggia sull’app
Il rischio è quello di ricevere insulti e offese. Ma il gioco - pur di incassare commenti, diventare popolari, collezionare like - vale la candela. «Se...

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Il rischio è quello di ricevere insulti e offese. Ma il gioco - pur di incassare commenti, diventare popolari, collezionare like - vale la candela. «Se c’è qualcosa che avresti sempre voluto dire a una ragazza ma non hai mai avuto il coraggio di farlo, ora puoi dichiararti senza metterci la faccia», spiega il popolo dei Millenials. E non importa se il più delle volte i messaggi che arrivano sono di questo tenore: «Non vali niente», «Datti al porno», «Sei così brutta che dovresti sparire».


Benvenuti nel mondo dei social anonimi: l’ultima pericolosa moda in voga tra i giovanissimi. Applicazioni e piattaforme che i ragazzi covano per mesi e che, per altrettanti mesi, rimangono sostanzialmente invisibili ai genitori. Tanto che il più delle volte, quando mamma e papà ne vengono a conoscenza, sono già passati di moda. E ne spuntano altri.

E’ successo con SnapChat, poi con il famigerato e ormai estinto Ask.fm, la scorsa estate con Sarahah (presto eclissatasi) e Musically (ancora in auge). E sta accadendo ora con un’altra piattaforma, la più in voga del momento, si chiama ThisCrush. E promette anonimato a caro prezzo.

THISCRUSH 
Di cosa si tratta? Letteralmente significa “questa cotta”, perché l’obiettivo degli ideatori era quello di dare la possibilità di superare l’imbarazzo adolescenziale di fronte a un colpo di fulmine. Ma come succede troppo spesso il pericolo è dietro l’angolo, anzi, tra i tasti del computer: e così dai messaggi d’amore si è presto passati a offese e insulti, spesso a sfondo sessuale. Diventando terreno fertile per molestatori scatenati e cyberbulli.

COME FUNZIONA
Basta iscriversi - gratuitamente - scegliere username e password, inserendo email e scegliendo il colore di sfondo della propria bacheca, e collegare il proprio account a Instagram. Poi si sceglie un destinatario e gli si invia un messaggio anonimo. Immaginate cosa succede se si dà la possibilità a chiunque (senza dichiararsi) di prendere un pennarello virtuale e scrivere tutto quello che gli passa per la testa: una gogna mediatica vera e propria. Ma il procedimento, purtroppo, non finisce qui. 

Thiscrush infatti non prevede la possibilità di rispondere direttamente sulla piattaforma e allora i ragazzi che fanno?Uno screenshot dell’insulto (una specie di foto del messaggio visualizzato) che viene ricondiviso su altri social network, Instagram in particolare. In questo modo l’offesa viene postata sulle stories (che si autocancellano ogni 24 ore) un po’ per denunciare l’accaduto, e un po’ per far vedere agli amici la prontezza con cui si è risposto. Ed ecco che si innesca il massacrante gioco della viralità.

I RISCHI
Non ci sono numeri ufficiali, ma il fenomeno, specie tra i ragazzi dai 13 ai 20 anni, è presente e sta gettando i teenager in un vortice di attacchi personali. E i genitori? Spesso sono all’oscuro di tutto. Qualche mese fa lo psicoterapeuta Luca Pisano, supervisore dell’osservatorio nazionale Cybercrime, usò il suo profilo Facebook per sensibilizzare proprio gli adulti: «Non vietate l’iscrizione, ma monitorate e parlatene apertamente, magari registrandovi anche voi e controllando l’attività dei vostri figli». ThisCrush è molto simile ad altre applicazioni come Ask.fm, Whisper e Sarahah. 

IL CASO SARAHAH
Proprio quest’ultima recentemente è stato accusata di essere veicolo di violenza in rete e cyberbullismo. Un caso che ha portato il social network verso il fallimento; nonostante Zain al-Abidin Tawfiq, il giovane arabo creatore dell’App, abbia offerto la possibilità di bloccare gli utenti e di applicare i filtri per le parole offensive. E lo stesso è accaduto per Secret, Yik Yak, Formspring e diverse altre. Ma questi paletti sono alla base dell’abbandono dell’app: poter scrivere solo complimenti senza riuscire a pubblicare domande «scomode», infatti, ha tolto l’appeal per cui questi social venivano utilizzati. ThisCrush però è differente. Non è un’App, quindi non è sugli store; inoltre non c’è la possibilità di bloccare gli utenti, perciò più pericolosa.

TO BE HONEST

Una speranza, però, arriva da oltreoceano: un’altra app anonima che sta spopolando anche in Europa. To be honest, “A essere sinceri”, propone infatti solo domande positive e permette l’invio di messaggi anonimi consentendo però solo scambio di complimenti. Si gioca, ma senza insulti. A prova di cyberbullo, almeno per ora.

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Il Messaggero