Scuola, i presidi: «Banchi distanziati non obbligatori? Tanto rumore per nulla»

Se nelle scuole non c'è distanziamento, basterà usare le mascherine. Questo il contenuto del verbale del Comitato tecnico scientifico del 12 agosto, secondo il...

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Se nelle scuole non c'è distanziamento, basterà usare le mascherine. Questo il contenuto del verbale del Comitato tecnico scientifico del 12 agosto, secondo il quale, come riporta il Corriere della Sera, «nelle situazioni temporanee in cui fosse impossibile garantire il prescritto distanziamento fisico», si potrà indossare la mascherina. E il mondo della scuola insorge: secondo molti si tratterebbe di un modo per rimediare al fatto che niente è pronto per la riapertura delle classi, anche se la ministra Azzolina insiste a dire che si tornerà sui banchi senza ritardi il 14 settembre. 


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Arriveranno, fa sapere la ministra a Radio Anch'io, 2,4 milioni di banchi e 11 milioni di mascherine al giorno, 50mila litri di gel igienizzante e test rapidi per il personale scolastico. Tutto sta a capire se ciò succederà in tempo per la data prevista di riapertura visto che i nuovi banchi monoposto prodotti dalle 11 imprese che si sono aggiudicate l'appalto dovrebbero essere consegnati fino al mese di ottobre secondo una fantomatica «programmazione nazionale e una tempistica che terrà conto delle effettive priorità scolastiche e sanitarie dei vari territori», come ha spiegato lo staff del commissario straordinario Domenico Arcuri. Il che significa che molte scuole non ne saranno in possesso in 14 settembre. 

 

Distanziamento a scuola, i presidi sul piede di guerra

Insomma, «tanto rumore per nulla» come commenta Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione dei presidi. «Abbiamo sempre rispettato i pareri delle autorità sanitarie e continueremo a farlo ma non comprendiamo perché non si sia fatta chiarezza prima su questo aspetto fondamentale. I dirigenti scolastici non hanno preso un solo giorno di ferie per lavorare febbrilmente affinché gli alunni potessero essere distanziati come previsto. I colleghi hanno risposto a innumerevoli monitoraggi ministeriali per comunicare più volte tutti i dati relativi alle classi, alle aule, ai corridoi, alle palestre, ai cortili, agli edifici. E tutto questo perché? Perché siamo stati seri e responsabili, ben più di quanto fosse evidentemente necessario».

«Mentre il governo Conte spende milioni di euro per comprare banchi 'autoscontro' monoposto che dovrebbero garantire il distanziamento in classe, il Cts smentisce il ministro Azzolina e ufficializza che le aule nel prossimo anno scolastico potranno rimanere "pollaio", l'importante che si adoperi la mascherina», gli fa eco Carmela Ella Bucalo, deputato di Fratelli d'Italia e responsabile FDI scuola. 
 
Azzolina, intanto, tenta di chiarire: 
«La mascherina è fondamentale laddove il distanziamento non c'è. Il Cts lo aveva già scritto il 7 luglio. Ma noi stiamo lavorando al distanziamento e continueremo a farlo. Ci sono Paesi europei che dicono: se non hai il distanziamento metti la mascherina e basta. Noi stiamo facendo di più: stiamo lavorando per garantire a tutti il distanziamento». E in effetti il Cts spiega che le situazioni di mancato distanziamento 
«andranno corrette il prima possibile». Tutto ciò mentre l'infettivologo Massimo Galli sottolinea che i banchi potrebbero non essere la soluzione: «Meglio investire su rifare i tetti che in tutti questi banchi - ha detto a Sky Tg24 - Il distanziamento tra i bambini e anche tra i ragazzi è veramente complesso da realizzare in maniera completa ed efficace. Credo che si debba, invece, ripristinare dei presidi sanitari a scuola». 

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