Terza dose del vaccino al via ad ottobre: ecco chi la farà, quando e dove

Joe Biden ha dato il buon esempio e, dopo il presidente americano, presto assisteremo anche noi ad una nuova ondata di inoculazioni in diretta tv di over 80 più o meno...

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Joe Biden ha dato il buon esempio e, dopo il presidente americano, presto assisteremo anche noi ad una nuova ondata di inoculazioni in diretta tv di over 80 più o meno famosi. Si comincerà infatti, come era facile prevedere, dai più anziani. Il via alla terza dose è stato dato dal ministero della Salute con una circolare nella quale si indicano i criteri per l’avvio delle somministrazioni. Nel testo della circolare si elencano le categorie interessate, a cominciare dagli over 80. A seguire il personale e gli ospiti dei presidi residenziali per anziani

Terza dose, ecco le categorie interessate

 

E, ancora dopo i sanitari che hanno più di 60 anni - o con patologie che li possono esporre al contagio - che svolgono le loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, parafarmacie e negli studi professionali.

Nella circolare si legge anche che «la strategia di somministrazione di una dose 'booster” - così viene definita la terza dose - potrà includere anche i soggetti con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/pre-esistenti, previo parere delle agenzie regolatorie».

La terza dose, secondo la circolare del ministero della Salute, «va somministrata dopo almeno 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario». 

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Come era già noto il Ministero precisa anche che la terza dose sarà con vaccino a mRna. «Indipendentemente dal vaccino utilizzato per il ciclo primario (Comirnaty, Spikevax, Vaxzevria, Janssen), considerate le indicazioni fornite dalla commissione tecnico scientifica di Aifa, sarà per ora possibile utilizzare come dose 'booster' uno qualsiasi dei due vaccini a m-Rna autorizzati in Italia (Comirnaty di BioNTech/Pfizer e Spikevax di Moderna)».

Quanto ad una possibile estensione del vaccino a tutta la popolazione, la circolare dice che «verrà invece decisa sulla base dell’acquisizione di nuove evidenze scientifiche e dell’andamento epidemiologico». 

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Nel frattempo si discute anche della possibilità di unire alla terza dose il tradizionale vaccino antinfluenzale che solitamente si inizia a fare alla fine di settembre. Nel Lazio l’assessore alla Salute D’Amato si dice pronto ma non tutti gli esperti sono d’accordo sull’accoppiata e c’è chi, come Silvestro Scotti, segretario della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg), che consiglia di mettere un paio di settimane tra la terza dose il vaccino che protegge dell’influenza stagionale.

 

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