Il secondo indagato per la morte di Pamela è un nigeriano richiedente asilo politico che vive a Macerata e respinge l'accusa di concorso in omicidio. «La ragazza...
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Ieri i carabinieri hanno prelevato un campione di Dna (tampone salivale), alla presenza del suo legale di fiducia Gianfranco Borgani, per fare la comparazione con le tracce trovate nell'attico del delitto e hanno sequestrato indumenti e un paio di scarpe per verificare se si sono tracce di sangue o altri liquidi biologici.
«La mattina del 30 gennaio era in giro per Macerata, come faccio sempre, un po' vado al corso di italiano, un po' esco con gli amici» ha detto Desmond.
In un primo momento, quando era stato sentito subito dopo il massacro di Pamela, Desmond aveva detto di non conoscere Innocent. Poi quando gli è stata mostrata la foto lo ha riconosciuto: «Ci sono molti nigeriani che si chiamano Innocent, questo però lo conosco». Era Innocent Oseghale, 29 anni, ex rifugiato, indagato per la morte di Pamela. Ed è stato Oseghale a tirarlo in ballo: «E' stato Desmond a cedere l'eroina a Pamela, io tratto solo hashish, mentre lui ce l'ha e così ho accompagnato la ragazza da lui».
«Desmond è preoccupato, non parla italiano, è arrivato da poco in Italia - dice il suo legale - però siamo tranquilli, precedenti non ne ha, a casa sua non hanno trovato nulla, non risulta alle forze dell'ordine come persona nota che frequentava i giardini o luoghi di spaccio». I carabinieri stanno cercando riscontri della presenza di Desmond nella casa dell'orrore. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero