Roma, Legalità e sport con Gabrielli e Malagò a “Più libri, più liberi”: «Le società taglino i legami con i violenti»

«Le società sportive devono recidere in maniera netta ogni legame con tutti portatori di violenza e di illegalità. Sono soggetti facilmente individuabili ed...

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«Le società sportive devono recidere in maniera netta ogni legame con tutti portatori di violenza e di illegalità. Sono soggetti facilmente individuabili ed è molto più facile per le società espungerli che per noi fare attività repressiva. Bisogna fare attività preventiva e in questo le società hanno ruolo fondamentale». Lo ha detto il Capo della Polizia, Franco Gabrielli, in occasione del convegno su sport e legalità, promosso oggi a Roma, in occasione della manifestazione «Più libri più liberi». «Auspichiamo - ha aggiunto Gabrielli - che la partecipazione a eventi sportivi sia sempre meno connotata da episodi di violenza».


A fianco di Gabrielli, presso la sala La Nuvola del Roma Convention Center, il presidente del Coni Giovanni Malagò. All'evento, rivolto agli alunni delle scuole medie superiori romane, erano presenti anche i due olimpionici del Gruppo Sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato Roberto Cammarelle ed Elisa Di Francisca.
 

L'esclusione della Russia dai Giochi Olimpici di Pyeongchang 2018 è «una cosa eclatante, sconvolgente, terribile, epocale». «Quello che sembrava impossibile di fatto è avvenuto, indubbiamente c'è stata una reazione molto pesante degli incaricati del Cio». Ha poi detto Malagò.

«La dichiarazione di Putin è stata simbolicamente significativa perché di fatto ha detto che non gli va di pregiudicare l'opportunità ai singoli atleti russi puliti di vincere una medaglia» e che possono avere «la loro soddisfazione sul campo» con la bandiera del Cio. Secondo Malagò, «quei signori che hanno barato e manomesso le provette» e gli atleti che non hanno rispettato le regole «hanno influenzato la vita degli altri sportivi». «La medaglia viene restituita, ma non è la stessa cosa», «molti atleti hanno compromesso la loro carriera» a causa di perdita di sponsor e investimenti. In generale, ha osservato il Presidente del Coni, «è una grande sconfitta di tutti in assoluto che ai giochi invernali non ci sia un paese come la Russia e poi in particolare che la classifica di Sochi era completamente artefatta con molte medaglie che vengono restituite, tra cui alla nostra Oberhofer e magari ce ne arriva anche qualche altra». In Italia, ha concluso, sono stati fatti «grandi passi avanti negli ultimi anni» contro il doping destinando maggiori risorse alla lotta: «Oggi gli atleti italiani sanno che rischiare è diventata una follia, è un suicidio. Il messaggio è passato. Fuori confine siamo una best practice da applicare».


Con il ritiro della candidatura di Roma dalle Olimpiadi del 2024 «siamo riusciti per la prima volta nella storia a far aggiudicare a distanza di 11 anni anche le Olimpiadi dopo». Il 2028 «sarebbe stata un'occasione ancora migliore e più vincente per Roma, perché avremmo avuto più tempo per fare le cose fatte bene». E oltretutto «Los Angeles (sede dei Giochi del 2028, ndr) ha avuto altri 800 milioni di euro dal Cio»: «oltre al danno anche la beffa». Ha aggiunto Malagò.


La mancata approvazione delle legge sui mandati per la guida delle federazioni sportive nazionali e del Coni da parte del Parlamento «sarebbe una sconfitta per tutti, dopo averci lavorato per tre anni», ha detto ancora il presidente del Coni.
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