Il comune di Roma riconosce due papà per una bimba. La svolta dopo una sentenza della corte d'appello di Roma. A darne notizia l'avvocato Alexander Schuster, il cui...
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«La pronuncia della Corte di appello di Roma del 15 febbraio 2018 (Pres. Ricciardi, rel. Dedato), fino ad oggi tenuta riservata, conferma che non è contrario all'ordine pubblico il riconoscimento delle sentenze canadesi che riconoscono ai tre figli della coppia il secondo padre, ordinando a Roma Capitale, che non aveva proceduto alla trascrizione, di dare seguito alla richiesta dei padri. Gli uffici comunali hanno eseguito prontamente l'ordine giudiziario e oggi i tre bambini hanno documenti che menzionano a pieno titolo entrambi i genitori. Sarà il secondo caso analogo a Trento di cui si dovrà occupare la Cassazione», sottolinea lo studio legale in un comunicato. Soddisfatti i padri della neonata, che commentano: «Siamo molto felici della trascrizione del certificato di nascita di nostra figlia. Ci auguriamo che anche altri comuni seguano questa via e che presto tutti i bambini con due papà o due mamme vedano riconosciuta la loro famiglia non solo dal punto di vista affettivo, ma anche giuridico».
Per l'avvocato Alexander Schuster la svolta di Roma è «un momento importante per l'autorevolezza del comune e il numero di famiglie arcobaleno che vivono nella Capitale. Da sempre gli uffici romani hanno tutelato i figli arcobaleno e non a caso fu la prima città in Italia a riconoscere a febbraio 2015, senza alcun ordine giudiziario e giudicandolo tecnicamente atto dovuto, un atto di nascita argentino con entrambe le madri». «I passi avanti di Roma, così come quello del Comune di Gabicce Mare reso noto ieri - commenta Schuster -, sono tutte decisioni maturate indipendentemente dall'importante svolta torinese di questi giorni. È la testimonianza di una sensibilità diffusa, di un percorso di tutela dei minori e di nuove forma di famiglia che si va affermando in tutta Italia».
«Bene il Campidoglio che trascrive nei registri dell'anagrafe il figlio di una coppia gay. Sia modello anche per le altre città italiane, ci auguriamo che questa decisione possa essere anche uno dei punti del contratto che le forze politiche stanno discutendo a livello nazionale per la formazione del nuovo Governo». Così in una nota il portavoce del Gay Center, Fabrizio Marrazzo.
«Da tempo abbiamo aperto una interlocuzione politica e tecnica con i sindaci e i loro uffici per ottenere il riconoscimento della doppia genitorialità per tutti i nostri figli e le nostre figlie, sia quelli nati all'estero che quelli nati in Italia.
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Il Messaggero