Vaccino agli under 60 nel Lazio, partono le prenotazioni da giugno: AstraZeneca per chi vuole

Dalla prossima settimana la Regione riaprirà le prenotazioni per vaccinarsi. Soprattutto inizierà a fissare gli appuntamenti per gli under 60. Anche sperando di...

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Dalla prossima settimana la Regione riaprirà le prenotazioni per vaccinarsi. Soprattutto inizierà a fissare gli appuntamenti per gli under 60. Anche sperando di utilizzare al meglio le dosi di AstraZeneca, che le autorità sanitarie hanno consigliato (e non vietato) di iniettare sopra questa fascia d’età. Il 13 aprile - complice i ritardi nelle consegne dalle case farmaceutiche - il Lazio aveva deciso di sospendere i nuovi appuntamenti in attesa di avere un quadro più chiaro sulle disponibilità, dopo i tagli annunciati dal colosso anglosvedese così come da Moderna e Johnson&Johnson. Ma la necessità di correre e di proteggere la popolazione ha spinto la Regione ad andare avanti, anche perché finora tra i 59 e i 18 anni sono state vaccinate poco più di 450mila persone (che per lo più sono insegnanti e agenti delle forze dell’ordine) contro una platea potenziale di 3 milioni di residenti.

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IL MONITORAGGIO
Tra giovedì e venerdì della prossima settimana ripartiranno le prenotazioni per chi ha meno di 60 anni. Chiaramente, per non ingolfare il sistema informatico che questa settimana ha registrato non poche criticità , si inizierà per i nati dal 1959 e dal 1958, per poi salire con le altre classi di età. Ufficialmente la Regione aspetta soltanto di capire quante fiale le saranno consegnati prima di ufficializzare la cosa. Ma come si possono accelerare le vaccinazioni per gli under60? Intanto la Regione intende questo mese terminare quelle degli 80enni e i 90enni per destinare alle altre generazioni più personale e più strutture. Ma la svolta potrebbe arrivare utilizzando anche per gli under60 AstraZeneca. Dalla Regione fanno sapere che nel Lazio il tasso di chi rifiuta questo farmaco è molto basso: il 10-15 per cento contro il 30 registrato a livello nazionale. Da qui l’idea di somministrare questo prodotto a chi si offre “volontario”.

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In poche parole, una volta finite le coperture dei 60enni e dei 70enni (a giugno), le Asl dovrebbero ritrovarsi con almeno 300mila fiale di AstraZeneca, visto una prossima maxi fornitura di un milione di dosi dal terzo trimestre. Per non sprecarle, il Lazio darà la possibilità di utilizzarlo anche a chi è nato dal 1959 in avanti, e non vuole aspettare i tempi più lunghi previsti per Pfizer o Moderna. Anche in questo caso i cittadini verranno chiamati in base alla classe d’età.

Per le inoculazioni, come detto, si dovrà aspettare giugno. Ma non meno complesso poi è il fronte informativo e autorizzativo. Al riguardo, sempre la Regione sta studiando un consenso informato rafforzato, nel quale verranno spiegati i rischi (minimi) e le circostanze che hanno spinto le autorità sanitarie a consigliare l’inoculazione per i più anziani. Senza però dover firmare liberatorie aggiuntive.
 

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