Roma, sparatoria tra la folla a Tor Bella Monaca: anziana ferita da un proiettile, ma nessuno testimonia

Roma, sparatoria tra la folla a Tor Bella Monaca: donna ferita da un proiettile
«Pazzesco, queste cose siamo abituati a vederle alla tv, ma a Napoli, a Scampia, qui a Tor Bella Monaca, sotto il centro commerciale, davanti ai supermercati e alla...

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«Pazzesco, queste cose siamo abituati a vederle alla tv, ma a Napoli, a Scampia, qui a Tor Bella Monaca, sotto il centro commerciale, davanti ai supermercati e alla tabaccheria, in pieno giorno, no. Poteva esserci chiunque di noi, anche un bambino, assurdo. Cosa siamo diventati?». Una signora si copre il volto con le mani, è spaventata. Ieri pomeriggio intorno alle 15 due uomini hanno litigato in via Amico Aspertini, nel cuore della periferia romana, zona di spaccio e case popolari. Parolacce, insulti, minacce, finché Giampiero Rauso, 33 anni, pregiudicato, con precedenti per spaccio, maltrattamenti in famiglia, armi bianche, conosciuto come un «violento», ha estratto una pistola calibro 7,65 facendo fuoco verso l’altro, mancando però l’obiettivo e finendo per colpire una anziana che stava passando sul marciapiede spingendo il carrellino della spesa. 

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La donna, T. R., 78 anni, cuoca della Rai in pensione, si è salvata per miracolo. «Mi ha protetto Sant’Antonio a cui sono tanto devota», dice. Il proiettile le ha preso di striscio un polpaccio, le ha rotto i pantaloni. Per nulla intimorita l’anziana si è girata verso il 33enne ancora con la pistola in mano, è tornata indietro verso di lui: «Guarda che mi hai fatto! Gli ho detto - racconta la donna dopo avere rifiutato il trasporto in ospedale con l’ambulanza - e quello per tutta risposta mi ha mandato sonoramente a quel paese: Ma vaffa...». Tutta la scena è stata ripresa dalle telecamere sia della banca di credito cooperativo che della tabaccheria che è anche sala scommesse. 

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LE TELECAMERE
In un attimo sul posto sono piombate le Volanti della polizia, anche i carabinieri della vicina stazione di via Domenico Parasacchi sono subito accorsi, mentre i due litiganti si dileguavano chi verso via Fernando Conti, chi al primo piano del centro commerciale all’aperto ai piedi delle torri di 14 piani. Una fuga anch’essa ripresa dall’impianto di videosorveglianza del centro “Le Torri”. Nel frattempo T. R., è stata soccorsa. «Le abbiamo dato una sedia su cui appoggiarsi, con il fazzoletto si tamponava il sangue - ricorda Luigi, il tabaccaio - io ero dentro il negozio, sentivo le voci di due uomini che urlavano, poi lo sparo. Sono uscito e ho trovato la signora». L’anziana non è voluta andare in ospedale. «Lì c’è il Covid e poi neanche un punto mi hanno messo, solo che mi hanno detto che bastava che il proiettile mi avesse preso un centimetro sotto e avrebbe reciso l’arteria femorale», spiega. La donna aveva appena fatto bancomat, se ne stava andando veloce a trovare un’amica, poi lo sparo in strada. E aggiunge: «Quando è arriva la polizia, tutti quelli che erano davanti la tabaccheria se ne sono andati, avevano paura di testimoniare». 

LA TRATTATIVA


Intanto, ai carabinieri usciti dalla caserma è bastato dare una occhiata alle prime immagini della videosorveglianza e prendere le prime testimonianze, per capire di avere a che fare con due volti non nuovi. In particolare, poi, Rauso abita proprio accanto alla stazione. I militari hanno condiviso le informazioni con i poliziotti. Sono andati a cercarlo. In casa c’era la moglie, incinta, la coppia ha altri tre figli piccoli. Il maresciallo Giovanni Villanucci, comandante della stazione dell’Arma, le ha fatto chiamare il marito e l’ha convinto a tornare indietro e a farsi trovare. Del resto sotto le torri c’erano decine tra agenti e carabinieri. Rauso era già salito in casa prima e aveva gettato dalla finestra un cofanetto con dentro la pistola e qualche grammo di hashish. Una volta preso ha provato a giustificarsi dicendo che si sentiva «minacciato» dall’altro. Secondo gli investigatori all’origine della lite potrebbero esserci motivi legati alla droga, un conto non saldato. Rauso portato negli uffici della Questura in via Patini è stato arrestato per tentato omicidio, porto e detenzione abusiva di arma da fuoco, e quindi accompagnato nel carcere di Regina Coeli.
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Il Messaggero