Roma, allarme rifiuti a Natale: si blocca la raccolta di carta e plastica. Dalla Balduina a San Basilio: i quartieri in crisi

Stracolmi i cassonetti della differenziata. Forti timori per gli imballaggi dei regali. Le piattaforme che lavorano i materiali sono sature e non accettano più consegne

Roma, allarme rifiuti a Natale: si blocca la raccolta di carta e plastica. Dalla Balduina a San Basilio: i quartieri in crisi
A gennaio chiuderà anche la discarica di Albano Laziale, l’ultima ancora aperta in provincia di Roma. Ma nella Capitale già si registrano i primi problemi...

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A gennaio chiuderà anche la discarica di Albano Laziale, l’ultima ancora aperta in provincia di Roma. Ma nella Capitale già si registrano i primi problemi nella raccolta dei rifiuti, con i cassonetti traboccanti e i sacchetti sui marciapiedi in alcuni quadranti della Capitale. Una situazione che non fa ben sperare in ottica del Natale, quando la città sarà piena di turisti e la produzione della spazzatura aumenta del 20 per cento rispetto al resto dell’anno. Senza dimenticare che sempre in quel periodo c’è da fare i conti con il boom di carta e cartone per impacchettare i regali: non a caso, e tra non poche polemiche, già lo scorso anno l’assessore all’Ambiente, Sabrina Alfonsi, chiese ai romani di essere più virtuosi negli imballaggi. Appello mai appropriato come in questi giorni. 


Quasi un po’ ovunque nella Capitale sono stracolmi i cassonetti per la carta o per la plastica, che non vengono più svuotati quasi giornalmente come previsto. Mentre soprattutto nei quartieri a Nord - la Cassia, Balduina o Trionfale - e a Sud della Capitale - Torraccia, San Basilio, Tor Sapienza o Settacamini - stanno tornando i sacchetti per strada.

 

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LE PRESSE

Sì, perché in questa fase a creare i maggiori problemi ai netturbini dell’Ama non è il solito tal quale - i rifiuti indifferenziati da mandare nei Tmb, nei termovalorizzatori e nei tritovagliatori di tuttt’Italia - ma la carta e la plastica. Infatti sono sature le piattaforme che per via Calderon de La Barca fanno le prime lavorazioni per questi materiali della differenziata: in poche parole, le ditte che li pressano non hanno più spazio per ospitare in primo luogo cartoni e carta. E di conseguenza per la municipalizzata romana è diventato quasi impossibile conferire questi rifiuti ai propri fornitori e non meno problematico raccoglierli.
Non sapendo dove mettere la carta, i camion sono costretti a ridurre i giri per il ritiro e i cassonetti restano pieni per giorni interi. Anche quando piove, con l’acqua che trasforma i materiali in balle informi e sporche di cellulosa, difficilmente riciclabili. L’emergenza carta e cartoni mette in crisi però tutta la filiera della raccolta, non soltanto la differenziata. Per evitare l’accumulo nei cassonetti Ama, pur non sapendo dove stiparla, è spesso costretta a organizzare giri straordinari per ritirarla. Ma siccome i camion spesso sono gli stessi, saltano anche i turni per la raccolta della plastica e dell’alluminio, lasciando pieni anche questi cassoni della differenziata.

 

 

 

Se non bastasse ancora, i cittadini che trovano pieni i contenitori della differenziata, finiscono per buttare carta, plastica e alluminio nei recipienti del tal quale, creando ulteriori rallentamenti in una macchina che già funziona a scartamento ridotto, perché Ama ha pochi impianti a disposizione. 
Questa situazione spaventa gli addetti ai lavori in prospettiva del Natale, quando per i regali aumenta l’utilizzo degli imballaggi. In quest’ottica la municipalizzata ha intanto deciso di rafforzare le squadre di raccolta e di spazzamento in Centro, nelle zone dello shopping e dove si tengono feste di piazza ed eventi. Saranno collocati poi gli scarrabili, le grandi vasche dei camion compattatori, a Tor Bella Monaca, proprio per venire incontro all’alta produzione di rifiuti in quell’area molto popolosa. Ma potrebbe non bastare: anche per questo l’azienda con un ordine di servizio ha chiesto ai suoi dipendenti la massima disponibilità nei turni durante tutto il periodo festivo. 

Intanto in via Calderon de La Barca ha congelato il piano industriale: dopo che Roma è stata esclusa dai fondi per il Pnrr per la costruzione di due biodigestori e due “selezionatori” per carta e plastica (100 milioni in tutto) Ama deve trovare le risorse per la costruzione degli impianti da inserire nella sua piattaforma. Il Comune vuole confermare questi progetti ed è pronto a utilizzare gli 87 milioni di euro stanziati dal governo con il Piano Città. Ma senza il via libera del Campidoglio, la prima linea della municipalizzata non può chiedere il piano industriale che dovrebbe essere approvato dall’Assemblea Capitolina a gennaio.

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Il Messaggero