Roma, l'Appia Antica inaugura il primo percorso "tattile": statue, anfore e colonne originali per non vedenti

Roma, l'Appia Antica inaugura il primo percorso "tattile": statue, anfore e colonne originali per non vedenti
La testa di leone iperrealistica scolpita nel marmo, la lastra incisa a caratteri romani che evoca millenarie epigrafi, il sarcofago con scene figurate complesse, la colonna...

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La testa di leone iperrealistica scolpita nel marmo, la lastra incisa a caratteri romani che evoca millenarie epigrafi, il sarcofago con scene figurate complesse, la colonna monumentale segnata da scanalature, i fregi decorati con motivi vegetali. Sono solo alcune delle "tappe" speciali del percorso tattile inaugurato dal Parco archeologico dell'Appia Antica. Un progetto inedito, fortemente voluto dalla sua direttrice, Rita Paris, messo a punto dal suo staff. 


Tutto è autentico. I reperti che si "toccano" sono originali: ecco l'aspetto unico ed eccezionale della visita. Un'esperienza che viene offerta al pubblico, ovviamente soprattutto per i non vedenti, nella Villa Capo di Bove, cuore della Regina Viarum (sede dell'Archivio di Antonio Cederna) che vanta un complesso termale riccamente decorato, riprodotto in un pannello tattile, e di tanti reperti antichi provenienti dal territorio. A tenere a battesimo il percorso è stato proprio il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, con delega alla famiglia e disabilità, Vincenzo Zoccano.


Archeologia accessibile. «Capo di Bove è un luogo pieno di storia, che vive di tanti eventi e suggestioni - racconta Rita Paris - per questo abbiamo sviluppato il progetto di un percorso tattile in questo luogo che ha tanti oggetti differenti e assortiti, tra colonne, terrecotte, tubuli, lucerne, rilievi, anfore, che rivestono l'intero paramento della villa. Un contesto ideale per sperimentare l'esperienza di una visita tattile: gli oggetti, tutti reperti originali, possono essere toccati. Il valore del luogo si arricchisce ora anche di questo nuovo livello di accessibilità e fruibilità - continua Rita Paris - Segno di un sito archeologico che si apre alla sperimentazione inclusiva. È un dovere primario rendere sempre più accessibile il patrimonio. Non ci possiamo permettere di avere luoghi preclusi».


La scoperta. Ecco, allora, il leone in marmo che dà il benvenuto. Si incontrano, poi, un sarcofago, colonne, lastre a rilievo, decorazioni medievali, elementi architettonici come capitelli. Ancora, bolli, laterizi, anfore. Un sistema audio introduce alla storia del luogo, e le  tavole tattili riproducono l'area archrologica con il complesso termale. 
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Il Messaggero