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In attesa che il 26 aprile riaprano bar e ristoranti, a Roma sale già la febbre del sabato sera. A piazza Fiume una trentina di ragazzi si sono riuniti in strada a ballare con la musica che risuonava dalle casse delle microcar parcheggiate, in barba a norme anti-assembramento e ai contagi. Il video è finito sulla pagina Instagram di Welcome to favelas e subito è scoppiata la polemica.
«Bravi così come ci riaprono, ci richiudono», scrive qualcuno. «Se li c'è un positivo sai il focolaio che si crea? Che senso ha riaprire con questa mentalità?». E ancora: «Se la gente non ci mette la testa queste riaperture faranno ancora più contagiati e morti».
Nel video si vedono i ragazzini scatenarsi con le braccia alzate, buttandosi uno addosso all'altro. Molti hanno la mascherina, qualcuno non la indossa per niente. Il tutto sotto lo sguardo di passanti e residenti già molto provati dalla movida di piazza Fiume, uno dei ritrovi più in voga tra i ragazzi di Roma Nord. «Che male c'è? - si giustifica qualcuno - Erano all'aperto, dal 26 aprile sarà sempre così». E vaglielo a spiegare che il senso del nuovo decreto di Draghi sulle riaperture non è proprio questo.
Riaprire non vuol dire "liberi tutti", continuano a ripetere scienziati ed esperti. Per questo rimangono delle limitazioni. Se è vero infatti che dal 26 aprile i ristoranti potranno riaprire tanto a pranzo quanto a cena, lo è anche che potranno farlo solo quei locali che hanno a disposizione spazi degli esterni. Inoltre potranno sedere ad ogni tavolo (distanziati tra loro ad almeno un metro) al massimo 4 persone, a meno che non si tratti di conviventi. Dunque, l'assembramento del video non sarà giustificato.
Il Messaggero