Arriva a sentenza l’inchiesta che, come un ciclone, due anni fa travolse il Campidoglio. L’ex fedelissimo della sindaca Virginia Raggi, Raffaele Marra, è stato...
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L’ex fedelissimo della sindaca era stato arrestato nel dicembre 2016, insieme al costruttore Scarpellini. Entrambi erano poi finiti a processo. Le posizioni dei due imputati erano peró state stralciate lo scorso luglio, perché l’imprenditore, gravemente malato, non era in grado di seguire il dibattimento. Scarpellini è deceduto il 20 novembre.
L’inchiesta su Marra è la prima che ha travolto l’amministrazione pentastellata. A incastrare Marra, per l’accusa, un’intercettazione in cui diceva alla segretaria dell’imprenditore, Ginevra Lavarello, di essere “a disposizione”. Considerato uno dei punti di riferimento della sindaca, al momento dell’arresto venne definito dalla prima cittadina “solo uno dei 23mila dipendenti comunali”. Acquisendo l’intero contenuto del cellulare di Marra, gli inquirenti hanno trovato la famosa chat su Telegram tra i “quattro amici al bar”, cioè l’ex fedelissimo, la Raggi, l’allora vicesindaco Daniele Frongia e Salvatore Romeo. Alcuni messaggi tra Marra e la sindaca, relativi alla promozione del fratello dell’ex funzionario, Renato, sono invece confluiti nel processo sulle nomine, che ha visto la Raggi imputata e poi assolta per falso in atto pubblico. Per la stessa vicenda è ancora in corso il procedimento parallelo a carico di Marra, finito invece a processo per abuso d’ufficio, perché sospettato di avere agevolato la promozione del fratello quando era a capo del personale del Campidoglio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero