Dispute su un’eredità principesca, che vale miliardi di euro e comprende opere d’arte inestimabili. Un testamento impugnato, collezioni di marmi in procinto di...
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La stessa che era finita al centro di un piccolo giallo: nel 2016, il Mibact aveva annunciato un accordo con la Fon- dazione Torlonia per un’esposizione nel 2018. Ma a distanza di due anni non si sarebbe concretizzato nulla. E ancora: finiscono sotto sequestro anche le collezioni d’arte etrusca, compresi gli affreschi della monumentale Tomba François, conservata proprio a Villa Albani. Tutto “inutilizzabile” fino alla definizione della causa civile o, almeno, finché lo sterminato patrimonio verrà inventariato, catalogato e, soprattutto, stimato, per essere poi equamente diviso tra gli eredi. Nella prossima udienza, fissata il 5 di- cembre, il giudice dovrà anche decidere se disporre o meno il sequestro conservativo di «almeno un miliardo e 800 milioni di euro» e, in caso di conferma del provvedimento, nominerà i custodi giudiziari.
LA DENUNCIA
A rivolgersi al Tribunale, è Carlo Torlonia, primogenito del principe Alessandro, assistito dall’avvocato Adriana Boscagli. È erede del patrimonio insieme a due sorelle e un fratello. Ha raccontato che i fratelli potrebbero averlo allontanato dal padre negli ultimi anni di vita. Solo dopo il decesso del principe Alessandro, avvenuto il 28 dicembre 2017, «ha scoperto le carte della malattia, conti correnti chiusi poco prima della morte, scatoloni chiusi e pronti per essere spediti altrove», si legge nel ricorso. È anche venuto a conoscenza di assemblee convocate a sua insaputa dai fratelli e di «donazioni» - tra cui Palazzo Torlonia - effettuate dal padre agli altri figli dopo l’aggravarsi della malattia. Le stesse che ora vengono contestate.
IL TESTAMENTO
Il testamento impugnato è del novembre 2016.
Il Messaggero