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Il costo del diesel ha già raggiunto quello della benzina, anzi, in alcuni casi lo ha anche superato. Sull'Ardeatina il cartello ieri segnalava 2,199 al litro, per entrambi i prodotti. Alla Montagnola, il gasolio era a 2,039, la benzina a 2,029. Il record poi in una stazione indipendente sulla Portuense: 2,339 diesel, 2,279 benzina. Anche nelle stazioni self-service da giorni ormai si sono superati i 2 euro al litro. E almeno oggi ci sarà ancora un rialzo per il diesel come spiegano gli esperti del settore. Non è chiaro invece fino a quando l'onda degli aumenti strettamente collegata alla delicata situazione geopolitica con la guerra in Ucraina possa continuare a crescere travolgendo i romani. «Sono infermeria, devo andare all'ospedale San Camillo ogni giorno - diceva ieri Michela ferma sull'Ardeatina - sarà un salasso». Poi ci sono le categorie che con gli spostamenti, in auto o in scooter, ci lavorano: tassisti, Ncc, ma anche i rider che si affidano ai motorini per consegne che fanno intascare anche solo poco più di 3 euro a corsa. Parte intanto la protesta dei benzinai che da lunedì spegneranno di notte le luci dei self-service. Restano uguali le tariffe di tassisti, Ncc e rider, ma anche quelle dei benzinai secondo quanto denuncia l'associazione dei gestori Faib-Confesercenti. Ma i romani, anche ieri mattina, facevano smorfie di rabbia avvicinandosi alle stazioni che proponevano prezzi alle stelle per fare il pieno.
LA RABBIA
I benzinai ieri spiegavano di essere loro a «pagare il prezzo più alto». Ma perché? «La categoria ha un aumento dell'esposizione di capitale per acquistare il carburante - spiega Antonio Ciavattini segretario Faib-Confesercenti Roma - ha un margine di guadagno fisso che è poco più di 3 centesimi lordi a litro e se ci mettiamo dentro anche l'aumento dei costi di gestione per l'energia elettrica è chiaro che il settore è in grande difficoltà». Le richieste della categoria sono chiare: «Bloccare l'Iva, tagliare le accise». Da stazione a stazione il prezzo cambia, perché? «Lo decidono le compagnie, non i benzinai» che non escludono in futuro di chiudere per protesta. «L'aumento del carburante ridurrà sempre di più i consumi dei romani in ogni settore - denuncia Valter Giammaria, presidente Confesercenti di Roma - ci saranno pesanti conseguenze negative su tutta la filiera con gravi danni a commercianti, imprenditori e artigiani».
«L'aumento è strettamente connesso alle contingenze internazionali che non dipendono ovviamente da noi - dice Romolo Guasco, direttore della Confcommercio Roma - c'è da dire che il costo aveva iniziato a salire subito dopo Natale, comunque la ricaduta per l'aumento del carburante si spalma su ogni settore, considerando che - aggiunge Guasco - gli autotrasportatori italiani già pagavano la tariffa più alta in Europa per il gasolio».
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