Federico morto di meningite, strazio ai funerali: palloncini e striscioni di addio

San Frumenzio in via Gavriglia, nel cuore di Prati Fiscali, è colma in ogni ordine di posto. Ci sono i compagni di scuola dell'Alberghiero Vespucci che Federico...

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San Frumenzio in via Gavriglia, nel cuore di Prati Fiscali, è colma in ogni ordine di posto. Ci sono i compagni di scuola dell'Alberghiero Vespucci che Federico Galluccio, stroncato a 15 anni dalla meningite, frequentava. Ci sono i compagni e le compagne dell'Atletico Talenti e gli infiniti amichetti e amichette dei sabato sera in pizzeria, dei pomeriggi passati nel cortile condominiale a giocare e a fantasticare sul futuro. 


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E poi ci sono gli adulti: mamma Valeria e papà Agostino, circondati dell'affetto dei parenti, dei vicini di casa, dei commercianti e di tutta la comunità che, in quest'angolo di Roma è voluta venire, giovedì mattina, a dare l'ultimo saluto al piccolo Fede. L'arrivederci in paradiso. Don Emilio e gli altri sacerdoti spiegano il Vangelo che racconta di Gesù che lava i piedi ai discepoli prima di prepararsi alla notte più buia, quella che lo condurrà verso la morte. La commozione a San Frumenzio è tanta. I compagni dell'Alberghiero indossano le giacche bianche di servizio in sala, quella stessa giacca che Federico portava con orgoglio.

 


Hanno gli occhi pieni di lacrime, questi ragazzi, e il cuore colmo d'amore: i tuoi sorrisi Fede, le tue parole, quando ci dicevi "si risolve tutto", risuonano in noi. Uno striscione saluta il feretro all'uscita: che il tuo sorriso possa risplendere anche da lassù, c'è scritto. Tanti palloncini bianchi e azzurri vengono liberati in cielo. Ora Federico vola, come nel tatuaggio che aveva impresso sua pelle: "Chi ha paura di saltare nn saprà mai cosa significa volare".
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Il Messaggero